LO SCENARIO

Banda ultralarga mobile, per spingere i casi d’uso bisogna “liberare” i 6 Ghz



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Secondo la Gsma è necessario assegnare alle telco la banda di frequenza per consentire la connettività ottimale soprattutto negli ambienti indoor in cui avviene il 70% delle operazioni

Pubblicato il 4 ott 2024




È un allarme chiaro e forte quello che arriva dalla Gsma, l’organizzazione che rappresenta gli operatori di rete mobile a livello globale: per sostenere l’evoluzione della connettività mobile e massimizzare i benefici per le economie digitali globali, è essenziale che la banda di frequenza dei 6 GHz sia concessa in licenza agli operatori mobili.

Il rapporto “Mobile Evolution in 6 GHz” sottolinea a tal proposito che questa banda è fondamentale per abilitare un’ampia gamma di casi d’uso, sia in ambienti esterni che interni, dove attualmente avviene il 70% delle operazioni mobili.

Una questione di crescita e di efficienza

Nel 2023, la crescita del traffico mobile ha registrato il suo massimo storico, superando i livelli assoluti di cinque anni prima. Guardando al futuro, la crescita del traffico per connessione mobile tra il 2023 e il 2030 è prevista essere da due a quattro volte maggiore rispetto ai sette anni precedenti, variando a seconda della regione. Questo aumento esponenziale sottolinea l’urgenza di una gestione efficiente dello spettro, soprattutto nei 6 GHz, per sostenere l’enorme richiesta di dati.

Tuttavia, la Gsma avverte: un uso inefficiente dello spettro non licenziato potrebbe rappresentare un ostacolo significativo, suggerendo che la migrazione a tecnologie più avanzate come il Wi-Fi 6 potrebbe massimizzare l’impatto senza compromettere lo spettro licenziato.

L’armonizzazione globale e le sfide regolatorie

La conferenza mondiale delle radiocomunicazioni del 2023 (WRC-23) a Dubai ha segnato un passo avanti significativo, armonizzando i limiti di potenza che le stazioni base mobili possono emettere nella banda dei 6 GHz. Questo approccio mira a supportare un ecosistema di attrezzature globali che favorisca l’inclusione digitale attraverso economie di scala.

Tuttavia, la Gsma fa notare che ridurre questi limiti di potenza standard potrebbe limitare la capacità aggiuntiva che i 6 GHz possono offrire a industrie e consumatori. Dato che la maggior parte del traffico mobile ha origine in ambienti interni, non vi è una giustificazione chiara per una divisione indoor/outdoor della banda.

Una visione per il futuro digitale

“Il rapporto Gsma mostra che gli operatori di telefonia mobile dovranno gestire una crescita significativa del traffico nelle loro reti nel prossimo decennio – afferma Luciana Camargos, Head of Spectrum presso la Gsma -. Le decisioni prese dalle autorità di regolamentazione in merito all’allocazione dello spettro nella banda superiore dei 6 GHz avranno un ruolo enorme nello sviluppo delle economie digitali attraverso la prossima fase dell’evoluzione mobile. Un approccio equilibrato che massimizzi lo spettro senza licenza nella banda inferiore a 6 GHz con quello con licenza e potenza standard nella banda superiore a 6 GHz può evitare soluzioni tecniche troppo complesse e restrizioni di potenza che limitano l’efficacia delle reti mobili. Condizioni armonizzate a livello globale sosterranno l’accessibilità e l’inclusione digitale e svilupperanno l’economia digitale mondiale”.

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