Banda ultralarga, via libera definitivo a Open Fiber. Lo ha deliberato Infratel a seguito del cda di martedì scorso, 16 maggio: “Aggiudicazione efficace – questo il testo – della procedura di gara per tutti e cinque i lotti posti a gara”.
In ballo l’affidamento della concessione di “costruzione e gestione” dell’infrastruttura passiva a banda ultralarga nelle aree bianche del territorio delle regioni Abruzzo e Molise, Emilia Romagna, Lombardia, Toscana e Veneto.
Si chiude così definitivamente a favore di Open Fiber per i lavori sui 5 lotti del primo bando per la realizzazione della rete ultraveloce pubblica, dall’importo complessivo di 1,4 miliardi di euro. La rete sarà data in concessione per 20 anni e rimarrà di proprietà pubblica.
Open Fiber intanto si è candidata per il secondo bando da 1,2 miliardi per la realizzazione delle reti ultrabroadband nelle aree bianche Piemonte, Valle D’Aosta, Liguria, Friuli Venezia Giulia, Umbria, Marche, Lazio, Campania, Basilicata, Sicilia, più la provincia di Trento.
Il 7 marzo il Tar del Lazio aveva respinto il ricorso di Telecom Italia (Tim) contro i bandi Infratel: secondo una comunicazione del Tribunale amministrativo la sentenza “respinge, dichiara inammissibile” il ricorso. Tim si era opposta alle regole per i bandi Infratel per circa 4 miliardi di euro anche perché, sosteneva, favorivano Open Fiber, società controllata dal gruppo Enel e Cdp.