Si ribalta la classifica delle regioni in banda ultralarga. E sono Calabria, Puglia e Sardegna, le tre “virtuose” al tempo delle gare Infratel per le aree bianche – al punto da essere accorpate nel terzo e ultimo bando del 2018 – a risultare le ultime della classe. La fotografia emerge dalla nuova mappatura Infratel.
Nonostante le tre regioni siano quelle più infrastrutturate da un punto di vista della copertura broadband, gli operatori di Tlc nel presentare i propri piani di investimento al 2025 da cui è poi risultata la nuova mappatura, non le hanno incluse fra le priorità.
In Calabria, su 1,66 milioni di civici mappati oltre 817mila saranno oggetto dell’intervento pubblico, pari al 49% del totale e al 13,2% dell’intero piano. A seguire la Puglia con 2,3 milioni di civici mappati di cui il 27% – oltre 621mila – rientrati nell’ambito del Piano, il 10,1% del totale nazionale. Al terzo posto la Sardegna col 9,9% di quota nazionale per oltre 610mila civici oggetto dell’intervento, addirittura il 62% su un totale degli oltre 985mila mappati.
A tirare le somma le tre regioni da sole fanno il 33,2% dell’intero piano. Ma anche nelle altre regioni bisognerà intervenire in maniera sostanziosa: dopo le tre regioni del Sud sono due del Nord a piazzarsi nella classifica. La Toscana vale l’8,4% della torta dell’intervento pubblico, seguita dall’Emilia-Romagna con il 7,1%. Poi la Sicilia con il 6,7%. A pari merito Lombardia e Lazio, ciascuna con il 6,4%, il Veneto al 5,9%.