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Banda ultralarga, Trump spariglia le carte: tutto da rifare sul piano Bead



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Il segretario al Commercio Howard Lutnick annuncia una “rigorosa revisione” del programma Broadband Equity, Access, and Deployment. “Favoritismi e normative inadatte, neanche un americano ne ha beneficiato”. Si punta su un approccio tecnologico neutrale che consenta di recuperare i ritardi e abbattere i costi per i consumatori. Ma c’è chi sostiene che sia un modo per spianare la strada a Starlink di Musk

Pubblicato il 7 mar 2025



Donald Trump

L’amministrazione Trump si sta preparando a rivedere il programma Broadband Equity Access and Deployment (Bead), eredità dell’era Biden. Un piano da 42,5 miliardi di dollari, concepito per collegare decine di milioni di americani delle zone rurali a una rete internet ad alta velocità affidabile e conveniente. La mossa, secondo alcuni osservatori, potrebbe favorire Elon Musk e il suo sistema di connettività satellitare Starlink.

L’indiscrezione e la conferma del segretario Lutnick

Qualche giorno fa il Guardian aveva rivelato che Howard Lutnick, segretario del Dipartimento del Commercio che ha la supervisione del programma federale, si sarebbe confrontato con funzionari di alto livello sulla possibilità di apportare cambiamenti significativi al programma federale. Invece di promuovere una costosa infrastrutturazione di reti in fibra ottica – come aveva cercato di fare l’amministrazione Biden – Lutnick spingerebbe sulla tecnologia Internet più economica per i contribuenti.

Ma poi è intervenuto lo stesso segretario a confermare l’indiscrezione. “Nel 2021 il Congresso ha creato il programma Broadband Equity, Access, and Deployment per espandere l’accesso degli americani a Internet ad alta velocità. Tuttavia, a distanza di anni, a causa dei mandati sballati della precedente amministrazione, del favoritismo nei confronti di alcune tecnologie e di regolamenti onerosi, il programma non ha collegato una sola persona a Internet e ha un estremo bisogno di essere riadattato”, ha spiegato Howard Lutnick in una nota ufficiale del suo gabinetto. “Sotto la mia guida, il Dipartimento del Commercio ha avviato una rigorosa revisione del programma Bead. Il Dipartimento sta eliminando gli inutili requisiti dell’amministrazione Biden, rinnovando il programma Bead per adottare un approccio neutrale dal punto di vista tecnologico e rigorosamente guidato dai risultati, in modo che gli Stati possano fornire l’accesso a Internet al costo più basso. Inoltre, il Dipartimento sta esplorando modi per ridurre la burocrazia governativa che rallenta la costruzione di infrastrutture. Lavoreremo con gli Stati e i territori per eliminare rapidamente i ritardi e gli sprechi. Dopodiché passeremo rapidamente all’implementazione per allacciare le famiglie. Con il rinnovato programma Bead”, chiosa Lutnick, “tutti gli americani riceveranno i benefici dell’accordo che il Congresso si era prefissato. Forniremo l’accesso a Internet ad alta velocità e lo faremo in modo efficiente ed efficace al costo più basso per i contribuenti”.

Una strategia che, concordano gli esperti, favorirebbe società come Starlink, che da sola possiede circa il 62% di tutti i satelliti in funzione. Gli analisti sono generalmente d’accordo sul fatto che l’uso dei servizi satellitari è, in senso assoluto, meno oneroso per collegare le aree difficili da raggiungere rispetto alla fibra. Ma la fibra rappresenta un’opzione più affidabile, più veloce e meno costosa per i consumatori.

Gli obiettivi del programma Bead

Il programma Bead era stato approvato con sostegno bipartisan nel 2021 e prevedeva che agli Stati fosse stato lasciato il compito di elaborare i propri programmi di sviluppo, richiedere i finanziamenti federali e indire gare d’appalto per i fornitori di servizi Internet che avrebbero costruito la rete. A fronte di scelte diverse su come collegare le case a Internet ad alta velocità, l’amministrazione Biden ha dichiarato di volere che gli Stati privilegiassero la creazione di reti in fibra ottica, che sono costose da installare ma per l’appunto più affidabili e e più accessibili ai consumatori in termini di tariffe. Nei casi in cui la costruzione di reti in fibra ottica fosse troppo onerosa, gli Stati potrebbero comunque optare per opzioni più economiche, come l’uso del satellite.

“Non credo ci siano dubbi sul fatto che Bead continuerà”, ha dichiarato Blair Levin, consulente politico di New Street Research, società di analisi del mercato delle telecomunicazioni e della tecnologia. “Ciò che è in dubbio è se la gente otterrà una soluzione a lungo termine o qualcosa che è sicuramente buono per Elon Musk”.

Non è chiaro d’altra parte se Lutnick cercherà di costringere gli Stati a scegliere il servizio satellitare rispetto ad altri. La revisione del piano in questo senso – che probabilmente verrebbe contestata dai singoli Stati – modificherebbe radicalmente un programma che è stato oggetto di alcune critiche, ma che in generale è stato accolto sia dai governatori repubblicani che da quelli democratici degli Stati Uniti, che si aspettavano di ricevere miliardi di dollari di finanziamenti federali. I fondi fornirebbero un’ancora di salvezza economica che permetterebbe di collegare a Internet ad alta velocità milioni di famiglie, per lo più rurali, non servite o servite in modo insufficiente. Si stima che il programma, nella sua forma attuale, genererebbe nel complesso almeno 380mila nuovi posti di lavoro e alimenterebbe una crescita economica di oltre 3 miliardi di dollari.

Le conseguenze di un cambio in corsa: il caso della Louisiana

Per Stati come la Louisiana, prima a ottenere l’approvazione completa del suo piano e già pronta a ricevere 1,355 miliardi di dollari nell’ambito del programma, qualsiasi cambiamento potrebbe far crollare le stime secondo le quali la costruzione della fibra ottica avrebbe portato a una crescita economica da 2 a 3 miliardi di dollari, generando 8-10mila nuovi posti di lavoro. Gli investimenti previsti, come il centro di intelligenza artificiale da 10 miliardi di dollari che Meta si appresta a costruire a Richland, una regione agricola poco sviluppata, dipenderebbero dalle connessioni in fibra ottica. In una lettera inviata recentemente a Lutnick, il governatore della Louisiana, Jeff Landry, aveva dichiarato che lo Stato era pronto a iniziare la costruzione della rete in fibra ottica entro i primi 100 giorni di amministrazione.

L’alto funzionario della Louisiana che sta lavorando al programma, Veneeth Iyengar, ha dichiarato che circa il 95% dei fondi dello Stato sarà utilizzato per la costruzione della fibra, mentre il restante 5% sarà utilizzato per il cavo, il wireless fisso e il satellite.

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