L'ALLARME

Banda ultralarga, Uncem: “Nelle aree montane gap insostenibile, servono risorse”

L’associazione si appella al governo: “Nel Pnrr ci sono le risorse e altre si possono e si devono trovare. La legge di Bilancio 2024 occasione imperdibile”. Via alla mappatura delle zone senza segnale telefonico mobile

Pubblicato il 24 Lug 2023

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Risorse per colmare il digital divide in montagna: Uncem si appella al governo. “Il digital divide spaventa la montagna ed è in aumento, nonostante il Piano banda ultralarga che avrebbe dovuto portare fibra ottica e segnali nei territori montani. E che invece è in drammatico ritardo”, denuncia in una nota l’associazione che assicura di essere a lavoro “con il Dipartimento guidato dal Sottosegretario Butti e dal Capo Dipartimento Borrelli per generare nuove opportunità grazie ai Piani Italia 1Giga e Italia 5G del Pnrr”.

Le soluzioni

“Gli antidoti e le soluzioni ci sono – prosegue l’Unione nazionale dei Comuni, delle Comunità e degli Enti montani – Nel Pnrr ci sono le risorse e altre si possono, si devono trovare. Lo deve fare lo Stato per arrivare, come successe negli anni Sessanta per strade ed energia elettrica, laddove gli operatori privati non arrivano, perché non remunerativo. Ovvero investire, come Stato e Istituzioni centrali e regionali, in pali, tralicci, sui quali gli operatori telco possono installare ripetitori. Ci sono 1,5 milioni di euro, per questo obiettivo, gia’ stanziati dalla legge di bilancio 2020. Pochi indubbiamente, ma oggi assurdamente fermi e non investiti. Ai quali se ne possono aggiungere altri, con opportuni investimenti, nella legge di bilancio 2024”.

Il nodo 5G

Uncem è già al lavoro, anche per promuovere il 5G. “Spieghiamo ai sindaci più diffidenti e timorosi che non ha senso aver paura, anche con l’innalzamento dei limiti di emissioni elettromagnetiche da 6 a 20 volt/metro. Operazioni verita’ sulle quali Uncem sostiene con forza il Governo. Per arrivare ovunque con i segnali mobili”.

Il Piano Borghi

Uncem accende i riflettori anche sulle carenze del Piano Borghi. “Il ministro Sangiuliano ha l’occasione decisiva di modicare il Piano dei Borghi del Pnrr rendendolo efficace e utile – dice il presidente Marci Bussone – Un Piano vero e non effimero. Non buttiamo via soldi. E nella revisione del Piano, il ministro e il ministero permettano di estendere gli interventi da 20 milioni di euro a borgo per 21 Comuni italiani, alle valli che li contengono. Cioè di rendere queli interventi diffusi, come alcune Regioni selezionando il borgo vincente hanno scelto di fare. Un chiaro indirizzo politico, moderno, lontano dalle scelte dannose del passato, per evitare sperequazioni e disuguaglianze. Per non spendere male e inutilmente 420 milioni di euro non esaltando la forza comunitaria dei paesi che lavorano insieme, come previsto dalla vigente legge sui piccoli Comuni 158/2017. Sangiuliano ci ascolti e faccia in fretta a modificare il piano”.

Via alla mappatura delle aree senza segnale

Intanto l’associazione rilancia la mappatura delle aree del Paese senza segnale telefonico mobile, dove è impossibile telefonare, mandare un messaggio, navigare su internet. Con gravi rischi anche per la sicurezza pubblica.

“Vogliamo continuare ad agire su una grande emergenza del Paese che con la tv che non si vede e le zone montane senza banda ultralarga, è la prima emergenza da colmare. Un problema di tutta l’Italia, non solo delle aree interne e montane”, si legge nella nota Uncem Dopo la prima mappatura, presentata a ottobre 2019, Uncem sta lavorando con gli operatori di telefonia e proprietari delle reti, delle torri ma anche operatori Fwa.

“A seguito della prima mappatura Uncem di due anni fa, sono stati risolti una serie di problemi segnalati a Uncem da Sindaci e Cittadini – sottolinea  Uncem – Le imprese hanno pianificato investimenti che si stanno concretizzando. Nella legge di bilancio 2020 sono stati previsti 1,5 milioni per nuovi tralicci, che ancora devono essere spesi. Ma il segnale è comunque positivo. Anche le Regioni hanno programmato investimenti e altri dovranno essere previsti nei Por Fesr e grazie al Pnrr. Dove non arrivano le imprese private, deve intervenire lo Stato con investimenti pubblici. nessuno però deve voltarsi dall’altra parte. Il digital divide parte dalle reti mobili ed è un problema serio”.

Un piano nazionale per le aree montane

In questo contesto, secondo Uncem, non si può intervenire, come Paese, solo lungo le linee dell’alta velocità AC/AV, dove il segnale manca. “Serve un piano nazionale per coprire tutte le aree montane. Tutta l’Italia, anche quella più interna, remota, rurale, impervia- avverte – Lo dobbiamo fare con Ministeri, Dipartimento della Digitalizzazione, Ministero delle Autonomie, Regioni, con tutte le Istituzioni nazionali dalla parte degli Enti locali. Con le imprese che aspettando di vedere i dati di questa mappatura. Il Governo e il Parlamento siamo certi saranno con noi in questa analisi e nel dare risposte a Sindaci, Amministrazioni locali, cittadini”.

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