il nuovo approccio

Cavi sottomarini, la manutenzione fa un salto di qualità



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Grazie alla partnership con N-Sea, gruppo olandese che fornisce soluzioni integrate per il monitoraggio e le riparazioni delle infrastrutture, Prysmian è ora l’unico player ad avere una nave totalmente dedicata alle operazioni di ispezione e intervento: risposte più rapide ed efficaci in caso di interruzioni di servizio

Pubblicato il 27 mar 2025




Prysmian ha siglato un accordo quadro di sette anni con N-Sea, gruppo olandese che fornisce soluzioni sottomarine integrate per la manutenzione e le riparazioni dei cavi sottomarini in tempi rapidi. La partnership completa l’offerta dell’azienda, e integra i sistemi di monitoraggio degli asset di Prysmian con le capacità di Inspection, Maintenance e Repair (Imr) di N-Sea, lanciando sul mercato un’offerta end-to-end.

Con questa mossa, di fatto, Prysmian va oltre la recente richiesta della Commissione europea di garantire la sicurezza delle infrastrutture più critiche per l’energia e le telecomunicazioni, ottenendo un vero primato primato nel mercato.

Il salto di qualità di Prysmian per la manutenzione dei cavi sottomarini

Grazie a questo accordo, Prysmian è infatti l’unico player ad avere una nave totalmente dedicata alle operazioni di ispezione, manutenzione e riparazione, assicurando ai propri clienti una risposta più rapida ed efficace in caso di interruzione di servizio. La collaborazione prevede servizi di ingegneria dedicati, una nave specializzata, e un team di giuntisti esperti nell’alta tensione pronti a intervenire.

Prysmian garantirà così ai propri clienti una maggiore sicurezza energetica, rafforzando la resilienza delle infrastrutture critiche, con interventi di prevenzione, rilevamento, risposta e ripristino.

“Prysmian è orgogliosa di fornire l’unica soluzione sul mercato in grado di garantire la sicurezza a lungo termine dei cavi sottomarini, anche grazie alle proprie soluzioni di monitoraggio degli asset sviluppate completamente in house”, si legge in una nota del gruppo. “L’offerta completa rende Prysmian un punto di riferimento unico per il mercato globale dei cavi sottomarini ad alta tensione, in grado di ridurre drasticamente i tempi di riparazione”.

Via a un servizio che diventerà essenziale in tutto il mondo

“Negli ultimi mesi è emerso con chiarezza quanto siano fondamentali i cavi sottomarini: sono essenziali per la nostra sicurezza energetica e per le connessioni digitali globali”, commenta Raul Gil, Transmission evp di Prysmian. “La Commissione europea ha richiesto una soluzione, e siamo orgogliosi di essere gli unici in grado di fornire una risposta che comprende monitoraggio, manutenzione e riparazioni in tempi rapidi. Non c’è nessun altro come Prysmian, e siamo entusiasti di collaborare con i nostri clienti per implementare un servizio che diventerà essenziale per ogni infrastruttura di cavi sottomarini a livello mondiale”.

Jack Wattel, director Subsea Cables N-Sea, aggiunge: “Siamo entusiasti di collaborare con Prysmian in questo accordo innovativo. Insieme, le nostre competenze e risorse forniranno capacità ineguagliabili nell’operation & maintenance dei cavi sottomarini”.

Le nuove linee guida per la resilienza dei cavi sottomarini

Si sa del resto che, nel quadro della connettività globale i cavi sottomarini svolgono già attualmente un ruolo cruciale, visto che trasportano oltre il 99% del traffico dati mondiale.

E la partnership tra Prysmian e N-Sea è coerente con le linee guida contenute nella Dichiarazione dell’International Advisory Body sulla Resilienza dei cavi sottomarini, che stabilisce un nuovo framework di collaborazione e innovazione. La Dichiarazione è stata concordata e adottata in occasione Summit internazionale sulla resilienza dei cavi sottomarini, un evento chiave, di scena d Abuja in Nigeria, per affrontare le sfide critiche legate alla protezione e al potenziamento di queste vitali infrastrutture digitali.

Cavi sottomarini: crescono le iniziative delle big tech

Il fatto che i progetti di cavi sottomarini siano ormai la spina dorsale dell’infrastruttura digitale globale è testimoniato anche dal recente annuncio del piano Waterworth, un’infrastruttura concepita da Meta per aprire tre nuovi corridoi oceanici ad alta velocità, essenziali per lo sviluppo dell’intelligenza artificiale a livello mondiale. Nell’ultimo decennio Meta ha investito in 20 cavi sottomarini, sviluppando insieme ad aziende partner tecnologie d’avanguardia, come l’uso di 24 coppie di fibre rispetto allo standard di 8-16 adottato in altri sistemi. Il progetto Waterworth, a differenza degli altri, sarà però diretto a un uso esclusivo.

Una vera novità, visto che nel corso degli anni i cavi sottomarini intercontinentali sono stati per lo più posati da grandi consorzi di società di telecomunicazioni nazionali. Basti pensare al cavo 2Africa, attualmente il più lungo del mondo, posato da un gruppo di società di telecomunicazioni e da Meta come cliente principale. Questo modello di consorzio era la norma perché i progetti di cavi intercontinentali richiedono investimenti di capitale molto significativi per la loro costruzione. Nell’ultimo decennio, però, si è assistito a un cambiamento: i cavi sottomarini vengono costruiti sempre più spesso da singole grandi aziende tecnologiche. Invece di affittare capacità dai fornitori di infrastrutture, le big tech stanno integrando verticalmente le infrastrutture con i loro servizi di contenuti. Fino al 2027 sono previsti circa 60 nuovi cavi sottomarini, e di questi Google, Meta, Microsoft e Amazon sembrano voler fare la parte del leone.

Le telco però continuano a rispondere colpo su colpo: qualche giorno fa Alcatel Submarine Networks è stata scelta per costruire una nuova rete transpacifica in fibra ottica che si estenderà per circa 12.500 km. L’infrastruttura sarà destinata a migliorare la connettività digitale tra Asia e Nord America ed è parte integrante della strategia di potenziamento del consorzio composto da Chunghwa Telecom, SK Broadband, SoftBank e Verizon: il gruppo sta progettando un sistema di cavi sottomarini denominato E2A che collegherà Giappone, Taiwan, Corea del Sud e Stati Uniti.

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