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Fibercop: al via 1,4 miliardi di investimenti. Nominate le prime linee



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Le risorse saranno messe in campo nella seconda metà dell’anno per accelerare lo sviluppo della rete in fibra. Delineata la struttura organizzativa

Pubblicato il 31 lug 2024



Luigi Ferraris AD FiberCop

Il Consiglio di Amministrazione di Fibercop ha approvato un piano di circa 1,4 miliardi di euro di investimenti per la seconda metà del 2024 “con l’obiettivo di accelerare lo sviluppo della rete in fibra ottica”, annuncia la società che ha anche delineato la struttura organizzativa della società.

Le deleghe in capo all’Ad Luigi Ferraris

L’amministratore delegato Luigi Ferraris è responsabile delle strategie e della gestione industriale della società “la cui mission è la trasformazione e l’accelerazione del deployment della rete in fibra ottica, settore nel quale Fibercop è il primo operatore infrastrutturale del Paese”, si legge nella nota post cda.

Le deleghe in capo al presidente Massimo Sarmi

Al Presidente Massimo Sarmi sono stati affidati i rapporti con le istituzioni nazionali e internazionali correlati alla disciplina in materia di “golden power” nonché il presidio delle attività che riguardano gli asset rilevanti per la sicurezza nazionale.

Ecco le prime linee a riporto dell’Ad

All’amministratore eelegato riportano inoltre le prime linee della nuova struttura organizzativa che vedono, tra gli altri: Andre Rogowski, Chief Financial Officer; Elisabetta Romano, Chief Technology & Operations Officer; Adriano Mureddu, Chief Human Resources Officer; Massimo Bruno, Chief External Relations Officer; Giovanni Venditti, Chief Legal Officer; Simone Bonannini, Chief Commercial Officer e Giovanni Moglia, Chief Regulatory Affairs Officer.

L’integrazione con Open Fiber

Un deal con Oper Fiber entro 30 mesi dal closing (1° gennaio 2027) consentirebbe a Tim incassare un earnout fino a max. 2,5 miliardi (75% delle sinergie industriali) da noi riflesso ad una probabilità del 50% nella nostra Sop (circa 0.07 centesimi per azione)”, sostengono gli analisti di Intermonte. “Una fusione con Opern Fiber limitata alle sole bianche e grigie non dovrebbe comportare issue antitrust, soprattutto se Macquarie (azionista al 40% di OF) sarà disponibile a rilevare le aree nere di OF. Con la costituzione di un operatore unico regolamentato non escludiamo anche la futura adozione di un regime regolatorio incentivante stile Rab. Questo da un lato aumenta la possibilità di massimizzare l’earnout a favore di Tim (ulteriori benefici regolatori per circa Eu0.4bn), dall’altro potrebbe comportare un aumento delle tariffe wholesale, che verosimilmente gli operatori trasferirebbero ai clienti finali e che, grazie ai maggiori ritorni sul capitale investito, potrebbe preludere ad un significativo re-rating del multiplo valutativo (ci aspettiamo in area 15-20x), rispetto al 9.9x riconosciuto da Kkr per Netco (o 11.6x includendo interamente gli earnout futuri), rendendo ancora piu interessante la exit per i soci attuali di Fibercop”.

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