IL CASO

Fibercop, il progetto di co-investimento rinviato a data da destinarsi

Già notificato alla Commissione Ue da Agcom il dossier sarà inevitabilmente stoppato e l’istruttoria dovrà essere riaperta a seguito della richiesta di Tim di adeguare i prezzi all’inflazione. Secondo quanto risulta a CorCom il 7 giugno il Consiglio dell’autorità ritirerà formalmente la proposta

Pubblicato il 01 Giu 2022

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Dopo mesi di lavoro, due consultazioni di mercato, il via libera da parte di Antitrust e Agcom e la notifica alla Commissione europea il progetto di co-investimento Tim (Fibercop) torna alla casella inziale.

La telco guidata da Pietro Labriola ha inviato all’Autorità – successivamente alla notifica di Bruxelles – una richiesta di adeguamento dei prezzi a causa dell’inflazione crescente e gli impatti derivanti dal conflitto in Ucraina. Una richiesta che di fatto stoppa l’iter e comporta inevitabilmente la riapertura della fase istruttoria sulla base del calcolo delle nuove tariffe .

Secondo quanto risulta a CorCom il ritiro del dossier sarà formalmente sancito nella riunione del Consiglio Agcom convocata per il 7 giugno. Dopodiché la proposta andrà rivista sulla base della richiesta di Tim, il che comporterà uno slittamento di mesi sulle tempistiche preventivate.

L’intreccio con la rete unica

Il dossier va peraltro a “sovrapporsi” con la partita della rete unica: se il memorandum siglato nei giorni scorsi fra Tim e Cdp si tramutasse – cona auspicato dalle parti – in un accordo vincolante entro la deadline fissata al 31 ottobre per procedere con l’integrazione degli asset di rete fissa, lo scenario di mercato ne sortirebbe profondamente mutato. E non è chiaro come si configurerebbe il progetto di co-investimento Fibercop nella partita dell’infrastrutturazione.

Sulla vicenda interviene la Commissaria Agcom Elisa Giomi: “Lo schema è già stato sottoposto a due consultazioni di mercato e l’Autorità Antitrust ha espresso due pareri. Nessun operatore in questa fase può formulare osservazioni o avanzare proposte né ritirare la notifica alla Commissione Europea da parte di Agcom sarebbe neutro dal punto di vista procedurale o privo di impatto sulle legittime aspettative dei partecipanti al coinvestimento approvato. Com’è noto lo schema in discussione a Bruxelles prevede che gli impegni sui prezzi, peraltro già programmati in aumento per un arco di tempo di 10 anni, siano vincolanti non solo per Tim ma anche per tutti gli altri coinvestitori”. Secondo la commissaria “piuttosto sarebbe importante già da ora avere una visione sul ruolo di mercato che andrà a ricoprire un monopolista di rete a controllo pubblico destinato nel giro di breve tempo a diventare fornitore unico di importanti operatori di rete fissa e mobile che oggi offrono ai consumatori italiani servizi di alta qualità a prezzi tra i più competitivi in Europa. Qui assume grande rilievo il tema dei prezzi che la nuova rete monopolistica dovesse ereditare dalle vecchie reti. Non si può curare l’inflazione con l’inflazione. L’istanza di Tim di indicizzare i prezzi all’inflazione rischierebbe di generare una spirale di aumento dell’indice nazionale dei prezzi al consumo, soprattutto se si considera che attualmente il settore delle telecomunicazioni insieme al suo indotto rappresenta una quota significativa del Pil”.

Lasorella:”In atto approfondimento giuridico, nulla è deciso”

A seguito delle dichiazioni della Commissaria Giomi quelle del presidente di Agcom Giacomo Lasorella il quale precisa che “la questione delle proposte avanzate da Tim in materia di coinvestimento sulle reti ad alta capacità è pendente davanti al Consiglio ed è in atto un approfondimento giuridico. Nulla è stato deciso”.

“Il ruolo istituzionale di regolatore impone riservatezza e cautela, a maggior ragione prima di assumere le decisioni – prosegue Lasorella – e pertanto, prendo le distanze da dichiarazioni e ricostruzioni unilaterali, rese, tra l’altro, a mercati aperti, su società quotate in borsa, richiamando gli obblighi imposti dalla legge e dal codice etico dell’Autorità. Il consiglio dell’Agcom  si riunirà martedì con all’ordine del giorno anche la questione del coinvestimento”.

Sulla strada della rete unica restano comunque alcuni importanti nodi da sciogliere a partire da quello della valorizzazione della rete Tim come evidenziato dal ceo di Vivendi – primo azionista della telco – Arnaud de Puyfontaine. È fissata al 7 luglio la presentazione dei dettagli del piano industriale Tim 2020-2024 in cui sarà chiarito il perimetro delle due newco NetCo e ServCo e delle modalità di scorporo della rete.

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