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Fibra nei condomini, Agcom: “No a duplicazioni, danni a carico delle telco”

Approvate le linee guida per velocizzare la posa dei cavi: gli operatori dovranno utilizzare la rete già esistente, laddove presente, e saranno obbligati a mettere la propria infrastruttura a disposizione di altri altri player che ne facciano richiesta. Il presidente Lasorella: “Sprint alla crescita del Paese”

Pubblicato il 24 Set 2021

fibra

Nessuna duplicazione di cavi, ogni condominio dovrà avere un solo collegamento per la fibra ottica. È questo uno dei punti salienti delle linee guida, approvate all’unanimità da Agcom, in materia di accesso alle unità immobiliari dei condomini per la realizzazione di reti in fibra ottica.

“Il provvedimento adottato quest’oggi dall’Autorità – ha spiegato il presidente dell’Agcom, Giacomo Lasorella – rappresenta un importante passo in avanti nella direzione della piena e rapida infrastrutturazione del Paese in linea con gli obiettivi di connettività e trasformazione digitale nazionali ed europei. Le Line Guida intendono fornire chiarezza interpretativa e certezze di comportamento ai cittadini, ai condomini e alle aziende al fine di favorirne l’interazione nell’ottica del perseguimento del comune obiettivo della crescita del Paese”.

Nelle regole si chiarisce che lo sviluppo della rete in fibra ottica comporta, per poter raggiungere la terminazione nella sede del cliente, diverse tipologie di intervento nella proprietà privata con passaggio e appoggio di fili, cavi, tubature, elementi di rete, supporti. In caso non sia già presente un impianto in fibra ottica nell’edificio, che rispetti la normativa di settore, agli interventi fatti nelle aree esterne all’immobile si aggiunge la necessità di accesso alle parti comuni dell’edificio e all’infrastruttura fisica – nelle sue porzioni verticali e orizzontali – per il passaggio dei cavi in fibra ottica.

Entrando nel dettaglio l’articolo uno fornisce indicazioni agli operatori per il corretto svolgimento delle attività di sviluppo della rete in fibra ottica. In questo senso l’Autorità raccomanda di evitare, se l’impianto esistente è a norma, la inutile duplicazione della rete in fibra ottica dell’immobile, invitando gli operatori ad utilizzare l’infrastruttura già realizzata (impianto multiservizio). Resta fermo in capo agli operatori l’obbligo di mettere a disposizione l’infrastruttura – acquisita dal  condominio o realizzata in proprio – agli altri operatori che ne facciano richiesta alle condizioni previste all’articolo 3 delle Linee Guida.

Viene, infine, evidenziato il principio secondo cui le opere vanno realizzate a regola d’arte e nel rispetto della normativa tecnica vigente, con ripristino di eventuali danni o manomissioni intervenuti nel corso dei lavori.

All’articolo 2 vengono invece evidenziate le condotte da tenere in fase di richiesta di accesso alla proprietà e alle infrastrutture fisiche esistenti per facilitare l’interazione tra operatore e condominio, dettando tempi certi per il sopralluogo ed assicurando la massima partecipazione del condominio nella fase della predisposizione del progetto da parte dell’operatore anche attraverso la formulazione di proposte, alternative e ragionevoli, per la posa dei cavi, compreso l’uso delle infrastrutture di posa esistenti, laddove utili a ridurre gli interventi sull’immobile ed evitare inutili duplicazioni. “Il rispetto di tali indicazioni dovrebbe, allo stesso tempo, prevenire le liti dovute alle condotte tenute dalle parti – puntualizza Agcom – In tal caso le Linee Guida, seppur non forniscono procedure vincolanti per le Parti, richiamano alcuni principi mutuati dall’esperienza regolamentare e di risoluzione di analoghe controversie dell’Autorità in materia di accesso alle infrastrutture”.

L’articolo 3 dà invece indicazioni sulle modalità e i livelli di prezzo per l’accesso all’impianto multiservizio, laddove già realizzato nell’edificio.

In particolare, salvo diverso accordo tra le parti, l’accesso alla fibra ottica dell’impianto multiservizio avviene attraverso cessione, da parte del Condominio, di diritti d’uso pluriennali con gestione della medesima infrastruttura, ai fini della fornitura e della manutenzione dei servizi di comunicazione elettronica, in capo all’Operatore richiedente.

L’articolo 4, infine, indica come l’Autorità si orienterà nella risoluzione di eventuali controversie tra le parti nel caso di mancato accordo relativo alle previsioni contenute nelle Linee Guida.

Con riferimento ai prezzi, fermo restando un principio di libera negoziazione tra le parti, in caso di contenzioso, l’Autorità si riserva, come ormai prassi nella risoluzione delle controversie, di definirlo tenendo in considerazione, per quanto applicabile, quanto disciplinato nella regolamentazione vigente o casi analoghi definiti in controversia.

Nella stessa riunione il Consiglio dell’Autorità, sempre all’unanimità, ha avviato la consultazione pubblica per definire le linee guida per le modalità di accesso alle infrastrutture di rete realizzate con gli aiuti di Stato di cui al Piano 1 giga. Il provvedimento rappresenta un fondamentale snodo all’interno delle attività connesse alla realizzazione, nell’ambito del Pnrr, dell’obiettivo di fornire connettività – senza limiti al volume del traffico per gli utenti e nel rispetto del principio della neutralità tecnologica – ad almeno 1 Gbit/s in download e 200 M/bit/s in unpload.

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