A che punto è la diffusione della banda ultralarga in Italia? La fibra sta avanzando oppure la strada è ancora in salita? In questo momento fondamentale per la tenuta delle reti e la spinta all’ultrabroadband, EY ha deciso di scattare la fotografia, la più aggiornata possibile, andando ad analizzare lo stato di avanzamento dei progetti nel nostro Paese e mettendo a confronto la modalità Ftth con quella misto rame-fibra, alias l’Fttc.
Stando a quanto emerge la banda ultralarga in modalità Ftth nel 2019 ha fatto un balzo in avanti in particolare nei comuni di grandi e medie dimensioni – e dunque nelle cosiddette aree nere in cui la competizione di mercato resta fiorente – raggiungendo circa un quarto delle unità immobiliari totali. La copertura complessiva Ftth nel 2019 è passata al 23% dal 18% del 2018 raggiungendo 6,8 milioni di unità immobiliari. E il dato aggregato Fttx (fibra e fibra-rame) si attesta all’80% di copertura della popolazione pari a un incremento di tre punti percentuali rispetto all’anno precedente. Ma se l’Ftth risulta presente in poco più di 200 Comuni, l’Fttc è disponibile in oltre la metà del comuni italiani. Naturalmente le performance in termini di capacitò di banda non solo le stesse: se la fibra Ftth consente la connettività fino a 1 Giga al secondo, l’Fttc si ferma ai 200 Mega.
A livello territoriale, la rete Ftth è presente in quasi il 30% delle unità immobiliari del Nord Ovest, e per un quinto di quelle di Nord Est, Sud e Isole. Il centro, grazie principalmente all’infrastrutturazione di Roma, ha raggiunto il 24% di copertura.
Se nei grandi comuni la copertura risulta pari all’85%, nel corso del 2019 è aumentata in particolare l’infrastrutturazione nei comuni di medie dimensioni. E l’incremento maggiore si è registrato nelle realtà fra i 10mila e i 100mila abitanti.