Il Giurì dello Iap, l’organo giudicante dell’istituto dell’autodisciplina pubblicitaria, ha ordinato lo stop alla campagna pubblicitaria di Iliad sull’offerta a banda ultralarga appena lanciata sul mercato dal quarto operatore mobile guidato da Benedetto Levi.
“Esaminati gli atti e sentite le parti, dichiara che le comunicazioni commerciali esaminate sono in contrasto con l’art. 2 CA nei limiti di cui in motivazione e ne ordina la cessazione”. Di fatto la comunicazione commerciale “Nasce Iliad box, la fibra chiara e tonda con velocità fino a 5 gigabyte al secondo complessivi. Per gli utenti mobile Iliad, a 15 euro e 99” è stata ritenuta ingannevole. A presentare denuncia è stata WindTre. “Siamo molto sorpresi dall’intervento del Giurì in seguito all’istanza presentata da un nostro concorrente – commenta Iliad in una nota – dal momento che come sempre comunichiamo le caratteristiche delle nostre offerte con la massima trasparenza. Aspettiamo di conoscere le motivazioni di questa disposizione per comprenderla e valutare eventuali azioni”.
La campagna in questione è protagonista anche di esposti presentati dal Codacons e dall’Adiconsum all’Antitrust e all’Agcom. Le associazioni dei consumatori considera fuorvianti le informazioni ai consumatori sia sul fronte dei vincoli e della durata del piano sia sulla velocità dei 5 Giga al secondo. “Questioni tecniche incomprensibili”. Anche in questo caso l’azienda ha prontamente detto la sua: “Accogliamo spunti per migliorare ma la nostra comunicazione è trasparente”.