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L’arte corre lungo la fibra ottica di Open Fiber

I musei, i centri storici, i borghi medievali e i siti Unesco, così come i teatri romani antichi, sono tutti collegati alla rete ultraveloce di Open Fiber, che apre le porte a un nuovo modo di vivere e godere delle ricchezze artistiche del nostro Paese

Pubblicato il 28 Lug 2023

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L’arte italiana si sviluppa e si connette grazie alla fibra ottica di Open Fiber. Attraverso l’autostrada digitale che sta realizzando, musei, centri storici, borghi medievali e siti Unesco si aprono al mondo, offrendo esperienze multimediali e accessibili a tutti.

Grazie alla connessione ultraveloce, è possibile immergersi completamente nel patrimonio artistico del Bel Paese, godendo di una nuova forma di fruizione che unisce tradizione e innovazione. Open Fiber è il motore che alimenta questo viaggio alla scoperta dell’arte italiana, consentendo una gestione più efficiente delle bellezze artistiche e portando l’innovazione tecnologica al servizio del turismo e della cultura.

Iniziamo questo entusiasmante viaggio lungo l’autostrada digitale, con la prima tappa che ci porta a Possagno, nella provincia di Treviso.

Possagno: il Museo Gypsotheca Antonio Canova

A Possagno troviamo il Museo Gypsotheca Antonio Canova, massimo esponente del Neoclassicismo italiano. Grazie alla collaborazione con Open Fiber, il museo ha sviluppato una nuova web app dotata di elementi innovativi legati alla multimedialità e all’accessibilità.

I visitatori possono ora scegliere tra la lingua italiana e inglese, avendo anche la possibilità di accedere a percorsi appositamente studiati per famiglie e ipovedenti. Attraverso la web app, è possibile accedere a contenuti audio, una mappa interattiva che facilita l’orientamento all’interno del complesso museale, nonché testi e video di approfondimento consultabili comodamente da casa.

Dro: la Centrale Fies e la performance art contemporanea

Ci spostiamo ora in Trentino, precisamente a Dro, dove si trova la Centrale Fies, un centro di ricerca sulle pratiche performative contemporanee. Questo centro, nato all’interno di una centrale idroelettrica riconvertita, è diventato un punto di riferimento internazionale per la performance art.

Grazie all’intervento di Open Fiber e all’arrivo della sua fibra ottica, la Centrale Fies ha potuto lavorare su archivi online di grandi dimensioni e collaborare con artisti provenienti da tutto il mondo per progetti legati alla performance art.

Sabbioneta: un borgo patrimonio dell’umanità

Proseguiamo il nostro viaggio verso il Nord-Ovest, raggiungendo l’antico borgo di Sabbioneta, inserito nella lista dei patrimoni mondiali dell’umanità dal 2008.

Grazie alla fibra ottica, i monumenti di questo sito Unesco saranno connessi e gli operatori culturali potranno gestire in modo più efficace le bellezze artistiche presenti nel centro.

Sepino: una “Piccola Pompei” nel Molise

Scendiamo verso il Sud, facendo tappa a Sepino, in Molise, una località che molti definiscono una “Piccola Pompei”. Il Comune di Sepino, situato nella provincia di Campobasso, ospita ampie vestigia di epoca romana.

Tra i monumenti di maggior rilievo, il Teatro romano di Saepinum, che è stato connesso alla fibra ottica grazie all’intervento di Open Fiber. Questo antico teatro si trova a ridosso delle mura nord della città.

Lecce: la perla d’arte e cultura barocca

Proseguiamo verso la Puglia, raggiungendo la città di Lecce, capoluogo salentino, nonché vera e propria perla d’arte e cultura barocca. Il centro storico di Lecce, interamente coperto dalla banda ultra larga di Open Fiber, custodisce un inestimabile patrimonio culturale e architettonico.

Le mura della città antica raccontano una storia unica, con una commistione di stili ed epoche differenti che hanno lasciato un segno indelebile.

Certosa di Padula: un gioiello artistico in Campania

Il nostro viaggio si conclude in Campania, nel Vallo di Diano alla Certosa di Padula. Questo luogo è considerato un vero e proprio gioiello artistico, paragonato addirittura a Versailles per le sue dimensioni e la ricchezza architettonica.

La Certosa di Padula è stata riconosciuta come Patrimonio Unesco nel 1998. Grazie all’intervento di Open Fiber, effettuato nell’ambito del Piano Bul, la Certosa è entrata a far parte della Gigabit Society, portando innovazione tecnologica per la promozione turistica, a vantaggio del territorio e dei cittadini.

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