Le crescenti esigenze e complessità delle reti campus accelerano l’innovazione delle reti Wlan, spinte dall’aumento del volume e della densità dei dispositivi client, dalle applicazioni emergenti che richiedono un throughput più elevato e una latenza più bassa e dall’estensione delle reti campus in ambienti nuovi e non serviti.
La tendenza emerge da un’analisi di Abi Research, secondo cui risiede qui l’origine di tecnologie all’avanguardia come Wi-Fi 7, Standard Power 6 GHz e Intelligenza Artificiale (AI) per le reti Wlan. Allo stesso tempo, si stanno introducendo nuovi modelli di business e di servizio per aiutare le organizzazioni a superare le sfide del networking nei campus, contribuendo a espandere ulteriormente il mercato totale indirizzabile (Tam) per le apparecchiature Wlan. Secondo Abi Research, queste tendenze faranno crescere rapidamente i punti di accesso (AP) Wlan per campus, passando da 22,2 milioni nel 2024 a 41,8 milioni nel 2030.
Crescono le unità abitative multiple con servizi wi-fi gestiti
“Secondo le proiezioni, le unità abitative multiple (multi dwelling units – Mdu) saranno il settore in più rapida crescita nel periodo considerato, con un aumento delle spedizioni di AP Wlan di oltre il 220% tra il 2024 e il 2030”, afferma Andrew Spivey, analista di settore di Abi Research. “Questa crescita è sostenuta dalla rapida espansione del mercato Mdu stesso, accelerata dall’ascesa dei Real Estate Investment Trust (Reit) che acquistano, vendono, gestiscono e sviluppano Mdu. I servizi Wi-Fi gestiti sono sempre più visti come una componente indispensabile della proposta di valore principale delle Mdu, in particolare per gli affitti, accentuando il loro radicamento nel settore. Inoltre, si prevede che l’introduzione del Wi-Fi 7 seguirà rapidamente il rinnovamento delle reti Wlan degli Mdu in tutto il settore, poiché le sue nuove caratteristiche, come la compatibilità a 6 GHz e il Multi-Link Operation (Mlo), sono ottimizzate per affrontare le sfide dello spettro che le reti Mdu devono attualmente affrontare”.
Wi-Fi 7 e 6 GHz sempre più centrali nelle Wlan campus
Le previsioni indicano una rapida adozione del Wi-Fi 7 e 6 GHz nel settore delle Wlan campus, e lo stesso si prevede per il Wi-Fi 8 quando sarà introdotto nel corso del decennio. Tuttavia, la diffusione dello standard WiGig (802.11ad/ay), un’altra tecnologia Wlan innovativa che sfrutta lo spettro a 60 GHz per le reti fisse Point-to-Point (PtP) e Point-to-Multi-Point (PtMP) a lungo raggio e ad alta velocità, è purtroppo ostacolata dal raggiungimento del suo vero potenziale. WiGig (FW), utilizzato principalmente negli ambienti dei campus come alternativa o backup della fibra, per la connettività da edificio a edificio o per il collegamento di sedi remote, presenta numerosi vantaggi, tra cui la rapidità, l’efficienza dei costi e la versatilità di installazione rispetto a tecnologie di backhaul alternative come la fibra.
Lenta l’adozione dello standard 60GHz
Tuttavia, nonostante questi vantaggi, l’adozione è lenta a causa di un ecosistema di fornitori ridotto, dell’esistenza di alternative più affidabili e della mancanza di formazione del mercato. Il futuro di questa tecnologia non è ancora chiaro e le speranze sono riposte nel gruppo di studio Integrated Millimeter Wave (Immw), istituito di recente, che mira a estendere gli standard 802.11 mainstream esistenti a 60 GHz. Tuttavia, non essendo prevista alcuna standardizzazione ufficiale da parte del gruppo di studio Immw prima della fine di questo decennio, si prevede che le spedizioni di apparecchiature a 60 GHz raggiungano solo un Cagr del 3% tra il 2024 e il 2030.
“Secondo le proiezioni, la posizione del Nord America come mercato più grande per le apparecchiature Wlan Campus rimarrà invariata fino al 2030, poiché la regione beneficia di politiche favorevoli alle Wlan e di un panorama di Managed Service Provider solido e maturo”, aggiunge Spivey. “Detto questo, le regioni con i tassi di crescita più elevati sono le economie emergenti dell’Asia e del Resto del Mondo, che registreranno un Cagr tra il 2024 e il 2030 rispettivamente del 25,9% e del 25,1%”.