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Network operations, l’AI strategica per la “nuova” banda ultralarga



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Quasi il 90% degli operatori di rete fissa sta testando o ha in programma di usare l’intelligenza artificiale per migliorare i servizi in chiave di ottimizzazione delle risorse, abbattimento dei costi e manutenzione predittiva. Ma diventa sempre più urgente ampliare l’ecosistema dei partner

Pubblicato il 27 gen 2025



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L’adozione dell’intelligenza artificiale (AI) sta accelerando nel settore delle telecomunicazioni, con l’88% dei fornitori di servizi a banda larga fissa che sta studiando o sperimentando l’automazione AI per migliorare i propri servizi. Casi d’uso chiave come il monitoraggio della rete, la manutenzione predittiva e l’ottimizzazione delle risorse sono in prima linea, con significativi risparmi sui costi e un miglioramento dell’esperienza dei clienti.

Lo rivela una nuova ricerca, nata appunto per indagare in modo approfondito l’uso dell’AI nelle operazioni di rete, di Incognito Software Systems e Omdia. L’indagine si basa su un sondaggio globale condotto tra i rappresentanti dei service provider e su interviste a dirigenti tecnologici in America Latina, Nord America, Europa e Asia orientale.

Monitoraggio della rete e risoluzione problemi principale caso d’uso

Dall’indagine emergono alcune evidenze chiave. Innanzitutto, l’osservabilità e la diagnostica presentano le opportunità più significative per l’AI: quasi la metà dei service provider (45%) cita il monitoraggio della rete e la risoluzione dei problemi come il principale caso d’uso dell’AI, seguito dal provisioning della rete (30%) e dall’ottimizzazione delle risorse (28%).

Vantaggi e Kpi chiave

Secondo poi le attese dei service provider, emerge che i principali vantaggi dell’uso dell’AI nelle operazioni di rete comprendono il miglioramento dell’esperienza dei clienti e il risparmio sui costi operativi. Per quanto riguarda invece i Kpi chiave per l’AIOps, l’indagine rivela che, quando costruiscono i casi aziendali per l’AI, i service provider si concentrano sulle metriche relative all’esperienza del cliente (ad esempio, riduzione dei reclami, gestione più rapida delle chiamate, riduzione dei carrelli), all’affidabilità della rete (ad esempio, costi dei tempi di inattività, tempo medio di riparazione) e all’efficienza operativa (ad esempio, riduzione degli errori, processi più rapidi).

Partner fondamentali per il successo dell’AI

In tutto questo, un dato emerge con evidenza particolare: i partner sono fondamentali per il successo dell’AI. I fornitori di servizi si affidano infatti a partner tecnologici e Oss per i progetti di intelligenza artificiale, cercando di farsi guidare da fornitori con soluzioni comprovate ed esperienza nel settore per sviluppare implementazioni efficaci.

Su questa stessa lunghezza d’onda è anche una recente indagine pubblicata da Frontier Economics, secondo la quale l’intelligenza artificiale per le aziende delle tlc può diventare una fonte di ricavi, ma a patto che gli operatori sappiano trasformare le loro strategie e aprirsi alle partnership.
Anche questo report evidenza infatti come l’utilizzo di sistemi di AI consenta di ottimizzare le prestazioni delle infrastrutture evitando guasti e interruzioni. E per gli operatori, in particolare, le maggiori revenues proverrebbero dall’aumento della domanda di qualità della rete per use case aziendali e alla richiesta di offerte personalizzate per gli utenti finali.

AI come fattore critico per creare reti più performanti

“L’intelligenza artificiale non è più solo una parola d’ordine, ma un fattore critico per i service provider che cercano di automatizzare i processi operativi nel tentativo di creare reti più efficienti e performanti – spiega Gary Knee, ceo di Incognito -. Comprendendo come l’AI stia producendo vantaggi tangibili oggi, i service provider possono definire meglio le loro strategie, concentrarsi sulle giuste aree di investimento e scegliere i giusti partner di soluzioni per accelerare il loro percorso di rete”.

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