Faro del ministero dello Sviluppo economico sul piano Open Fiber: con una serie di riunioni e valutazioni tecniche il Mise sta cercando di mettere ordine su alcuni punti ritenuti fondamentali per centrare i target fissati. Lo riporta il Sole 24 Ore spiegando che stanno assumendo sempre maggiore importanza i tempi di effettiva apertura ed operatività dei cantieri nelle aree bianche.
Il ministro Calenda è dunque intenzionato a verificare le execution del progetto di Open Fiber, assicurandosi il rispetto dei tempi previsti dalla road map iniziale.
Per quanto riguarda la prima gara da 1,4 miliardi per la quale Open Fiber aveva conquistato tutti i cinque lotti – Abruzzo e Molise, Emilia-Romagna, Lombardia, Toscana, Veneto – è stato firmato lo scorso 16 giugno il contratto di concessione per la realizzazione della rete e ora si attende la comunicazione dell’apertura dei cantieri.
I sei lotti della seconda gara da 1,2 miliardi, sempre vinta da Of, coinvolgono undici regioni per un importo complessivo, prima dei ribassi di gara, di circa 1,25 miliardi di euro, e sono così suddivisi: 365 milioni per il Lotto 1 (Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria), 169 milioni per il Lotto 2 (Friuli Venezia Giulia, Prov. Autonoma di Trento), 157 milioni per il Lotto 3 (Marche, Umbria), 174 milioni per il Lotto 4 (Lazio) 202 milioni per il Lotto 5 (Campania, Basilicata) e 187 milioni per il Lotto 6 (Sicilia). Gli interventi che Open Fiber sarà chiamata a realizzare consentiranno di portare la banda ultralarga in 3.710 comuni italiani, coinvolgendo 3,150 milioni di unità immobiliari. Per questa gara sono in corso le procedure per la stipula del contratto.
Il terzo bando per Calabria, Sardegna e Puglia deve essere ancora lanciato. Per le tre gare il governo ha previsto una spesa pari a 2,9 miliardi.
Una quarta gara nel 2018 potrebbe riguardare altre aree a fallimento di mercato, ma la partita è ancora aperta: il 20 settembre è previsto un incontro tra Tim e Infratel per ridiscutere i progetti di investimento della compagnia sulla zone interessate. Un incontro che potrebbe essere propedeutico a ricucire i rapporti tra Tim e governo.