L'INTERVISTA

Piano Bul, Bellezza: “Banda ultralarga strategica. Rinvii non giustificati”

L’Ad di Infratel: “Alcuni Comuni ci hanno chiesto di rimandare i collaudi delle infrastrutture ma ci sono tutte le condizioni per procedere in totale sicurezza”. Al vaglio soluzioni per “remotizzare” le attività di controllo. “Modello Genova” per sbloccare gli interventi in cui i ritardi sono significativi

Pubblicato il 29 Apr 2020

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Stiamo studiando insieme ad alcuni partner soluzioni tecnologiche che consentano di ‘remotizzare’ gran parte delle attività di controllo dei cantieri in modo da garantire il rispetto delle prescrizioni governative senza impattare sulla produzione tutelando i nostri dipendenti e collaboratori”: è quanto annuncial’Ad di Infratel Marco Bellezza che con CorCom fa il punto sullo stato di avanzamento dei lavori del Piano Bul, sulla questione dei permessi e anche sui progetti in campo per accelerare l’infrastrutturazione.

“Ci sono Comuni dove i Sindaci ci hanno chiesto di rinviare i collaudi nonostante le disposizioni governative legittimino pienamente tali attività in tutta sicurezza”, racconta Bellezza a CorCom. “Allo stato attuale vi sono tutte le condizioni per riavviare i cantieri in piena sicurezza.  Non penso che si possa ragionevolmente sostenere che la realizzazione delle infrastrutture in banda ultralarga non sia una priorità strategica per la ripartenza del Paese. Sotto questo profilo ci aspettiamo un forte senso di responsabilità da parte delle imprese partner di Open Fiber nella realizzazione delle infrastrutture. E con il concessionario stiamo rivedendo gli obiettivi in ragione del blocco dovuto all’emergenza Covid19. Contiamo nei prossimi giorni di avere un quadro chiaro della situazione”.

Bellezza, quindi ci saranno variazioni sul Piano Bul?

Sul fronte Bul il progetto rimane invariato. Dal mio insediamento ho inteso rafforzare le sinergie con Open Fiber per risolvere alcuni colli di bottiglia nei processi di progettazione e collaudo nei quali Infratel Italia gioca un ruolo determinante. Abbiamo offerto a titolo gratuito ad Open Fiber un software realizzato da due nostri giovani ingegneri che utilizziamo per i collaudi ed i risultati iniziano ad arrivare. Nell’ultimo mese la percentuale di progetti rigettati da Infratel Italia è inferiore al 20%, consideri che ad esempio ad ottobre 2019 la percentuale di progetti rifiutati superava il 50% incidendo in maniera sensibile su tutti i processi che conducono ad offrire la fibra ai cittadini. Sul fronte Tim in ragione dell’emergenza Covid19 abbiamo rafforzato una sinergia già in atto da anni.  L’operatore si è impegnato a completare tutti i 310 comuni del “modello diretto” entro maggio attivando 1.600 cabinet in 8 regioni. Un contributo fondamentale in questa fase emergenziale che sta impegnando anche Infratel Italia nel consegnare i comuni a ritmi serrati.

Veniamo alla questione delle autorizzazioni e dei collaudi: l’execution del piano Bul nelle aree bianche in questa fase di emergenza si sta facendo complessa. Quale può essere il ruolo di Infratel?

Il tema dei permessi è largamente sopravvalutato tenendo dei numeri complessivi ma ci sono alcune difficoltà. Per fare chiarezza, sul sito Bul – che entro pochi mesi sarà completamente rivisto per fornire informazioni corrette e aggiornate ai cittadini – abbiamo pubblicato una dashboard dalla quale è possibile avere informazioni in tempo reale sui cantieri attivi e sugli enti che ritardano nel rilascio dei permessi anche a cantieri aperti. Dai dati emerge come Anas sconti ritardi significativi nel rilascio dei permessi così come, in misura minore, Rfi e Sovrintendenze. Il Mise ha a più riprese svolto un’opera di moral suasion nei confronti di questi soggetti ma ancora i risultati tardano ad arrivare. Il Ministro Patuanelli ha prospettato l’adozione del “modello Genova” per velocizzare lo sblocco degli investimenti.  Penso che, per alcuni casi ben individuati nei quali i ritardi sono così significativi, sia l’unica strada adottabile.

Il piano aree grigie: crede che si potrà accelerare anche su queste importanti aree per il Paese? Vista la forte presenza di aziende?

Penso che si debba accelerare e il Cobul sta lavorando in questa direzione.

I fondi europei e quelli regionali: ci sono spazi per accedere a nuove risorse anche e soprattutto considerata la crescente esigenza di infrastrutturazione?

Prima di chiedere e ottenere nuove risorse è importante dimostrare di saper spendere le risorse disponibili ed in fretta.

Su quali altre iniziative sta lavorando Infratel?

Oltre al Piano Bul un altro progetto significativo è Piazza WiFi Italia fortemente voluto dal Ministro Di Maio e che ora stiamo realizzando. Il progetto si propone di installare connessioni Wi-Fi in ogni comune italiano a partire dai più piccoli.  Molti comuni hanno aderito al progetto e le installazioni stanno procedendo.  In queste settimane abbiamo registrato un picco nei download dell’app Wi-Fi Italia e nel numero di accessi – ormai stabilmente sopra i 30 mila accessi a settimana – a dimostrazione come il bisogno di connettività possa essere soddisfatto con una serie di tecnologie tra loro assolutamente complementari.  L’emergenza Covid ci ha indotto in sinergia con il MISE a dedicare un progetto specifico per gli ospedali e nelle prime settimane abbiamo ricevuto già circa 80 adesioni da parte delle strutture ospedaliere che dotiamo di tablet donati ad Infratel per questa finalità da Samsung e Huawei.

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