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Rangone: “Telco settore strategico, ma oggi non ci sono condizioni per investire”

Il ceo di Digital360: “Dallo sviluppo di servizi basati su fibra e 5G importante contributo alla crescita del Pil (+1%), bisogna creare la condizioni per consentire alle imprese di investire e sperimentare, anche grazie a partnership con università e pubbliche amministrazioni”

Pubblicato il 10 Dic 2019

Rangone-Andrea

“Le telco sono un settore strategico per lo sviluppo economico dell’Italia, che sta vivendo un momento critico. Deve essere messo nelle condizioni di poter investire e sperimentare, per poter realizzare l’infrastruttura dello sviluppo digitale del Paese”. E’ quanto afferma Andrea Rangone, ceo di Digital360, in occasione di Telco per l’Italia – 360 Summit”, l’evento annuale di incontro e riflessione sul futuro del settore delle telecomunicazioni. Al convegno  Digital360 ha messo a confronto il mondo politico-istituzionale, accademico e imprenditoriale, con i vertici delle imprese di telecomunicazioni sul ruolo delle infrastrutture e dei servizi Telco per il Sistema Paese.

Nel 2019 il mercato delle telecomunicazioni riporta ancora un segno negativo di circa il 3%, scendendo verso il valore di 30 miliardi di euro, per la contrazione dei ricavi dei servizi mobili, dovuta al proseguire della guerra di prezzi”, spiega Rangone, presentando i numeri del settore, che nell’ultimo anno ha visto scendere i prezzi dei servizi di telecomunicazioni del 10% (giugno 18 – giugno 19, fonte Agcom). Cresce bene invece la penetrazione di linee ad alta velocità sia fisse ​che mobili e l’introduzione del 5G nel Paese. “Riguardo quest’ultimo punto l’Italia è all’avanguardia, terza in Europa per numero di sperimentazioni e per numero di città abilitate – prosegue il  ceo – Siamo arrivati a sperimentare oltre 150 servizi in 10 città”.

Ma proprio sugli extra ricavi derivanti dai servizi 5G offerti soprattutto alle imprese si gioca una parte consistente del futuro del settore, che ha perso il 30% dei ricavi in 10 anni e che ha pagato caro le licenze (più del doppio della Francia e più del quadruplo del Regno Unito). “Dal 5G può venire un nuovo importante sviluppo per la digitalizzazione del Paese – evidenzia Rangone – perché sono molti gli ambiti di business in cui le reti 5G potrebbero dare un contributo significativo: dalle smart city alle auto connesse, dalla realtà aumentata e virtuale all’Industria 4.0, dall’Intelligenza Artificiale alla Blockchain, dai Big Data al Cloud, dall’E-Health ai trasporti”.

“Un importante contributo alla crescita del Pil, pari a circa l’1%, potrebbe arrivare proprio dai servizi basati sulle nuove reti, come fibra e 5G – ha concluso – Ma perché questo si realizzi il settore telco deve essere messo nelle condizioni di investire e sperimentare, anche grazie a partnership con altre imprese, università e pubbliche amministrazioni”.

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