Il Consiglio dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha approvato l’avvio della consultazione pubblica relativa all’analisi coordinata dei mercati dell’accesso alla rete fissa di Tim ai sensi dell’art. 89 del Codice delle comunicazioni elettroniche, anche a seguito della separazione legale di Tim introdotta dalla creazione della società Fibercop.
La nuova definizione dei mercati
Il testo in consultazione dell’Agcom – approvato con il voto favorevole del Presidente e dei Commissari Aria, Capitanio e Giacomelli e con il voto contrario della Commissaria Giomi – include l’analisi dei mercati dei servizi di accesso locale all’ingrosso e dei servizi di capacità dedicata all’ingrosso (ai sensi della raccomandazione n.2020/2245/Ue) nonché dei servizi di accesso centrale all’ingrosso del mercato (ai sensi della raccomandazione n.2014/710/Ue).
In particolare, l’evoluzione registrata nei mercati, soprattutto in termini di copertura delle reti in fibra degli operatori, e di vendite dei servizi, conduce a una nuova e più aggiornata dimensione geografica dei mercati, rispetto a quelle delle precedenti analisi, di cui alle delibere n.348/19/Cons e n.333/20/Cons.
Lo schema di provvedimento posto in consultazione riguarda per la prima volta un orizzonte quinquennale (2024-2028) in coerenza con gli obiettivi di stabilità e predicibilità regolamentare richiesti dalla normativa europea e dal Codice delle comunicazioni elettroniche. L’analisi in esso contenuta ha dimostrato che il mercato dei servizi di accesso centrale all’ingrosso (bitstream) risulta competitivo e, in quanto tale, non più suscettibile di regolamentazione ex ante. Conseguentemente viene rimossa la regolamentazione vigente in capo a Tim (con specifico termine di preavviso – sunset clause – per gli obblighi di accesso, a tutela del mercato).
I criteri per definire il livello di concorrenza
Con riferimento ai mercati dei servizi di accesso locale all’ingrosso e dei servizi di capacità dedicata all’ingrosso, le evidenze emerse nell’analisi hanno consentito di individuare le aree del Paese pienamente concorrenziali, in cui sono rimossi gli obblighi regolamentari attualmente in capo a Tim, rispetto alle aree del resto d’Italia in cui viene confermata la posizione di significativo potere di mercato di Tim (unitamente alla controllata Fibercop) e, conseguentemente, l’imposizione di misure rimediali previste dal Codice.
Vengono inoltre individuate una serie di aree, definite Comuni contendibili, in cui, essendo stata riscontrata una pressione concorrenziale significativa, ma non ancora consolidata, viene alleggerito il solo obbligo di controllo dei prezzi per i servizi Vula, semi-Vula, full-Gpon e semi-Gpon in capo a Tim/Fibercop.
Lo schema di provvedimento, in applicazione delle metodologie consolidate, stabilisce il livello dei prezzi per i servizi di accesso alla rete dell’operatore incumbent nelle diverse architetture, avendo a riferimento la rete Ftth come modello efficiente di rete per la determinazione dei predetti valori.
Si aggiornano infine le previsioni specifiche per la regolamentazione del processo di decommissioning della rete in rame di Tim, per favorire la migrazione dei clienti finali da servizi legacy verso le nuove tecnologie in un contesto di tutela per il mercato e i consumatori.
La proposta dell’Autorità sarà sottoposta alla consultazione pubblica sino al 15 settembre. A valle della consultazione pubblica, prima dell’adozione del provvedimento finale, l’iter procedurale prevede l’acquisizione del parere dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato e la necessaria notifica agli uffici della Commissione europea.