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Rete unica Tlc, a bordo anche Infratel?

Allo studio il conferimento degli asset ma per procedere è necessario uno “scorporo” dal Mise. In ballo c’è anche buona parte della rete di Open Fiber: nella newco AccessCo non potranno infatti essere incluse le infrastrutture realizzate nell’ambito del Piano Bul. Intanto il Governo Draghi punta a una regia forte del Mef per la gestione del Recovery Plan con il supporto di Colao e Cingolani

Pubblicato il 18 Feb 2021

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Far confluire le decine di migliaia di km di infrastrutture in capo a Infratel nella rete unica di Tlc a cui lavorano Tim e Cdp nell’ambito della newco AccessCo. Questa l’ipotesi a cui si lavorava – in via molto embrionale ma comunque sul piatto – prima della caduta del Governo Conte. Un’ipotesi però che per concretizzarsi dovrebbe però passare dallo “scorporo” di Infratel (Gruppo Invitalia) dal Mise per bypassare la normativa che non consente ad una società statale di partecipare al progetto. O in alternativa servirebbe una revisione della normativa per sciogliere il nodo regolatorio.

Il progetto avrebbe un duplice obiettivo: da un lato apportare in AccessCo il patrimonio notevole di infrastrutture in capo alla in-house guidata da Marco Bellezza e dall’altro farvi confluire anche quelle realizzate da Open Fiber nell’ambito del Piano Banda ultralarga nelle aree bianche. Queste reti infatti allo stato attuale non potrebbero confluire in AccessCo poiché in concessione pubblica, quindi di fatto in caso il progetto Tim-Open Fiber andasse a buon fine, nella newco AccessCo potrebbero confluire soltanto le reti costruire da Open Fiber con propri fondi e non con risorse pubbliche.

A proposito del destino di Open Fiber entro il 25 febbraio Cdp deve decidere se esercitare il diritto di prelazione sulla quota Enel e per la quale il fondo infrastrutturale Macquarie ha offerto 2,65 miliardi di euro. Cdp starebbe anche valutando – secondo indiscrezioni – l’acquisto di una quota attorno al 10% per avere la maggioranza nell’operatore wholesale e guidare il processo verso la costituzione di AccesCo. E potrebbe essere convocato per il 22 febbraio il board della Cassa.

Quale sia la posizione del Governo Draghi sulla rete unica è ancora presto per dirlo. Intanto il nuovo esecutivo starebbe lavorando a una regia “unica” in capo al Ministero dell’Economia di Daniele Franco con il supporto dei due ministri alla Transizione digitale e a quella Ecologica, Vittorio Colao e Roberto Cingolani, per gestire al meglio i progetti del Recovery Plan compresi quelli relativi alla banda ultralarga e al 5G.

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