È convocata per giovedì 27 maggio dalle ore 14.00 la mobilitazione dei sindacati sul dossier Rete unica Tlc. In una lettera ai segretari regionali Tlc le segreterie nazionali di Slc-Cgil, Fistel-Cisl e Uilcom-Uil comunicano che il presidio è organizzato davanti al Ministero dello Sviluppo Economico a Roma, con l’obiettivo di “sollecitare l’apertura di un tavolo governativo sulla vicenda della rete unica e sui risvolti possibili di scelte sbagliate sull’intero settore”.
L’autorizzazione al presidio è stata concessa per circa 150 persone : “La particolare situazione logistica legata alla crisi sanitaria impone che la massima partecipazione debba essere garantita dalle strutture di categoria del Lazio, con particolare riferimento alle Rsu Tim che si intendono convocate per quel giorno in via Molise”, si legge nella lettera. “Si invitano tutte le altre strutture regionali a predisporre analoghi presidi nella stessa giornata sui singoli territori, possibilmente negli stessi orari e davanti alle prefetture”.
Nei giorni scorsi le tre sigle sindacali si erano già appellate, sempre attraverso una lettera congiunta, ai ministri Vittorio Colao (Innovazione tecnologica), Daniele Franco (Tesoro) e Giancarlo Giorgetti (Sviluppo economico, Andrea Orlando (Lavoro). “Riguardo al piano sulla rete unica ci teniamo a dirlo a chiare lettere: riteniamo che il progetto Open Fiber guidato da Tim sia la soluzione migliore per vincere questa sfida”, avevano scritto Fabrizio Solari, Vito Vitale e Salvo Ugliarolo, segretari generali dei sindacati delle tlc (Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil).
“Abbiamo letto con grande stupore e rammarico l’articolo apparso su ‘La Repubblica’ mercoledì 6 maggio che interpreta pagina 98 del Pnrr come un ‘addio al progetto rete unica nel nostro Paese e ci teniamo ad esprimere con chiarezza la nostra opinione riguardo al merito e al metodo di queste comunicazioni”. Ai mercati finanziari, aggiungono le sigle, “le sorprese non piacciono. Gli investitori hanno bisogno di certezze, stabilita’, piani a lungo termine che vengono condivisi e rispettati nel tempo. Lo stesso vale per i lavoratori di questo Paese”.
Nel 2015, proseguono le sigle, “salutammo con favore l’avvio del progetto di una rete unica”. Allora “ci è stato chiesto di partecipare a questo progetto e di remare tutti nella stessa direzione, e noi l’abbiamo fatto sia per il bene del Paese sia perché abbiamo visto, e continuiamo a vedere, in Tim il punto di riferimento per costruire questa rete. Non crediamo che sia un’azienda perfetta, ma è un’organizzazione che da qualche anno si è dimostrata attenta a rimediare agli errori commessi nel tempo”.