“È probabile che il progetto sulla rete unica sia completato in 12-18 mesi, ma bisogna essere rapidi se vogliamo garantire il massimo livello di sinergie. La cosa importante è valorizzare al massimo tutti gli asset aziendali nell’interesse di tutti gli azionisti. Quando avremo tutti i numeri e le valutazioni saremo in grado di capire il valore che possiamo esprimere”: l’Ad di Tim Pietro Labriola ha fatto il punto sullo stato di avanzamento del “dossier rete unica” in occasione del Festival dell’Economia di Trento. Labriola ci ha tenuto a sottolineare che lo scorporo e la creazione della due società Netco e ServCo a cui lavora nell’ambito del piano industriale 2022-2024 i cui dettagli saranno svelati il prossimo 7 luglio non significa “smontare la società”.
Nessuna bad company, valorizzare tutti gli asset
“Bisogna creare più valore rispetto a quanto fatto fino ad oggi. Pensiamo di avere le idee chiare su questo. Stiamo effettuando un’analisi attenta di diversi modelli di business che abbiamo all’interno per valorizzarli al meglio. Dobbiamo mettere l’azienda in condizione di essere sostenibile nel lungo termine. Abbiamo il business della rete, ma abbiamo anche il business dei grandi clienti con il quale facciamo 3 miliardi all’anno. Non c’è alcun interesse a creare una badco e una goodco: è un progetto industriale, ha valori finanziari e deve portare alla riduzione del debito“. A proposito del debito l’Ad ha puntualizzato che “negli anni è salito e sceso ma torna sempre lo stesso, invece in prospettiva vediamo un incremento degli investimenti”. L’obiettivo è “rimettere nelle condizioni le differenti attività dell’azienda di stare nel mercato in maniera sostenibile” e di “competere.
Troppi 4 operatori mobili sul mercato italiano
Il manager ha acceso i riflettori anche sulle difficili condizioni in cui versa il settore delle Tlc: “Siamo il paese con i prezzi più bassi in Europa per la telefonia. Nessuna azienda è più profittevole il sistema ha un problema, va ridefinito il contesto. Non c’è sostenibilità economica nell’avere quattro operatori mobili, tra qualche anno avremo un problema. Le Tlc sono essenziali ma abbiamo bisogno di operatori che abbiano sostenibilità economica per investire”.
Dazn non uscirà di scena
Smentite le indiscrezioni di stampa in merito all’uscita di scena di Dazn ossia allo stralcio del contratto da 340 milioni. Alla domanda se Tim sia in procinto di stoppare il contratto Labriola ha risposto con un secco no pur senza fornire dettagli in merito alla revisione degli importi: si vocifera di uno “sconto” fino a 200 milioni.
Il ministro Colao: “Maggioranza a Cdp è garanzia”
È intervenuto del tema della rete unica anche il ministro per la Transizione digitale Vittorio Colao: “Conosco il settore abbastanza bene e penso che nelle transazioni ci sono considerazioni finanziarie e monetarie che alla fine possono, o non possono, fare arrivare a un’intesa. Se funzionerà o meno dipende anche dalla buona volontà dei soggetti esteri. E se la soluzione di cui si parla è quella che porterà ad avere lo Stato, attraverso la Cassa Depositi e Prestiti, in una posizione di maggiore azionista, questo dovrebbe essere la garanzia”.