Il successo commerciale del 5G è strettamente legato alla disaggregazione delle reti, che danno alle telco flessibilità operativa incrementale. Non sono solo la velocità e capacità aumentate a fare della banda ultralarga mobile un’innovazione di business, ma il passaggio a reti aperte, cloud-native e basate sul software, che porta con sé l’opportunità di disaggregazione e la capacità di creare rapidamente nuovi servizi dinamici e flessibili, liberandosi dai vincoli dell’odierna infrastruttura di servizi tipicamente statica e fissa perché legata a reti chiuse, personalizzate e basate su hardware. È il paradigma Telco as a platform (TaaP) descritto dallo studio di Appledore Research “Telco as a platform – How Oss can enable 5G business success”.
Le reti 5G consentiranno ai Csp (Communications service provider) di creare e scalare nuovi servizi e prodotti di valore, ma queste funzionalità devono essere rese ben visibili a clienti e partner (sia nuovi che esistenti), pena l’impossibilità di sfruttarne tutto il valore aggiunto. Telco as a platform riposiziona il modo in cui gli operatori si presentano al mondo esterno ed è un “brand” che sarà costruito e consolidato sull’abilitazione dei servizi.
Occorre tuttavia superare i modelli di business finora adottati dagli operatori per abbracciare una nuova filosofia operativa e di sviluppo prodotto. In questo modo le telco saranno molto più efficaci nella concorrenza con i fornitori cloud e le società native digitali che hanno creato applicazioni di scala globale. Vediamo opportunità e sfide del modello Telco as a platform e come misurare la readiness 5G dell’Oss (Operational support system).
Il nuovo scenario competitivo
Oggi le aziende delle telecomunicazioni rimangono legate ad applicazioni integrate verticalmente che non sono più la loro competenza core e dove accumulano svantaggio rispetto alle applicazioni disponibili a livello globale, come Zoom. Molte telco cercano una killer app, ma non stanno riuscendo a innovare allo stesso ritmo dei fornitori di servizi cloud.
Secondo Appledore gli operatori possono reagire a questo scenario competitivo prendendo l’iniziativa e definendo nuove opportunità grazie alla disaggregazione dei loro servizi di rete e alla creazione di nuovi componenti adiacenti dove presentano vantaggi competitivi, come sicurezza, QoS e autenticazione.
I servizi di rete possono essere combinati/aggregati con altri servizi, a un livello di granularità molto inferiore, aprendo l’opportunità per le telco di fornire servizi veramente personalizzati ai propri clienti (sia privati che aziendali).
Attenzione, però, perché la stessa disaggregazione che consente alle telco una creazione di servizi più dinamica offre anche ai concorrenti agili la capacità di innovare rapidamente assemblando nuovi prodotti e servizi da singoli building block.
Una nuova mentalità per le telco
Le telco devono apportare cambiamenti fondamentali nel loro modo di pensare. Le attuali discussioni sulla disaggregazione, come Open Ran, tendono ad essere in gran parte incentrate sul costo e sulla diversificazione della supply chain. Le aziende delle telecomunicazioni possono creare valore e crescita concentrandosi sulla rete disaggregata di per sé e non semplicemente risparmiando sui costi grazie alla disaggregazione.
Il passaggio a una piattaforma disaggregata richiede due cambiamenti fondamentali nella cultura: una nuova mentalità sulle operations e una nuova mentalità sul prodotto.
Le telco dovranno adattarsi a non essere sempre “in cima alla catena alimentare”, ovvero rinunciare in parte al rapporto diretto con l’abbonato. Dal punto di vista operativo dovranno adattarsi all’hosting o alla collaborazione con funzioni di terze parti sulle quali non hanno alcun controllo diretto. Le relazioni indirette dovranno essere abilitate e gestite.
Al tempo stesso hanno l’opportunità di portare alla luce servizi, oltre la connettività di rete, che oggi sono nascosti all’interno delle telecomunicazioni, come hosting, gestione degli Id e sicurezza. Tutto ciò avrà un impatto profondo sugli odierni sistemi operativi Oss.
I 5 pilastri del modello Telco as a platform
Il modello Telco as a platform può fornire le basi per le telco per assemblare e costruire servizi per un ecosistema più ampio, basato sulle loro capacità core di rete. Il loro ruolo può essere sia di fornitore a valore aggiunto di servizi basati sulla rete sia di efficiente fornitore utility di servizi di rete sottostanti. I fornitori di servizi di comunicazione (Csp) dovrebbero abbracciare pienamente questi modelli perché l’ottimizzazione di uno o entrambi offre un potenziale di profitto.
Il “brand” Telco as a platform sarà focalizzato sull’esterno e altamente collaborativo, con cinque criteri chiave per trasformare con successo le telco in operatori agili:
- Visibilità – La capacità di riunire e promuovere le competenze di Csp in-house.
- Partnership – Costruire attivamente relazioni più indirette con i clienti finali.
- Sperimentazione – Integrare la mentalità del “fail fast and fail often” nello sviluppo di prodotto.
- Servizi dinamici – Offrire nuova connettività e servizi a nuovi clienti e mercati.
- Investimenti – Guidare gli standard ma non aspettare la perfezione per definire nuovi servizi.
Le 6 azioni per il supporto operativo e commerciale
Il modello TaaP richiede anche un nuovo sistema di supporto operativo e commerciale. Sei criteri chiave di successo della piattaforma aiutano a definire specifiche aree di interesse:
- Design cloud-native – Allineamento con hyperscaler come Aws, Google e Meta.
- Ecosistemi aperti – Promuovere attivamente soluzioni di terze parti.
- Automazione – Passare dalla minimizzazione del Capex alla minimizzazione estrema dell’Opex.
- Common factory – Condividere le risorse interne e individuare soluzioni scalabili.
- Sicurezza – Integrata nei servizi completi e nell’architettura dell’infrastruttura.
- Supply chain dinamica – Basarsi sugli ecosistemi migliori con solide catene di fornitura dinamiche.
Ostacoli da superare
Gli operatori dovranno superare alcune sfide fondamentali per il successo di TaaP. Questi possono essere classificati come barriere nella capacità di scalare su tre livelli.
A livello di supply chain occorre capire come deve cambiare l’Oss per consentire una catena di fornitura molto dinamica delle funzioni di rete e gestirne la sicurezza.
A livello di innovazione occorre capire come deve cambiare l’Oss per consentire a chiunque di innovare i servizi utilizzando un ecosistema aperto e abilitato dalla common factory.
A livello operativo occorre capire come deve cambiare l’Oss per consentire l’enorme scala orizzontale abilitata dal paradigma cloud-native e per rimuovere l’attività manuale ove possibile con un’automazione estrema.
Il successo del 5G sarà alla fine determinato dalla capacità delle telco di “ridimensionare” queste barriere per migliorare la loro redditività.
Come misurare la 5G readiness dell’Oss
La conclusione dello studio è che nel 5G avranno successo le telco che sanno fornire un forte ecosistema aperto, cloud-native e altamente automatizzato costruito su una common factory sicura e con una supply chain dinamica .
Il percorso è impegnativo e il benchmarking dei progressi della piattaforma e la condivisione di storie di successo saranno fondamentali per abilitare il modello Telco as a platform.
Fondamentali le partnership: la transizione dell’infrastruttura operativa in una piattaforma dinamica, automatizzata e in definitiva redditizia richiede un coordinamento perfetto e una pianificazione accurata tra i singoli operatori, i fornitori e gli integratori.
I risultati dello studio evidenziano la necessità per tutte le parti di stabilire e comunicare obiettivi chiari e controllare regolarmente i loro progressi per garantire un allineamento continuo. Come per tutti i progetti complessi, questi obiettivi devono essere sincronizzati con il resto dell’organizzazione e con eventuali terze parti interessate per essere accettati e supportati.