BANDA ULTRALARGA

Tim e Open Fiber, trattative in corso: in ballo un accordo commerciale

Secondo quanto risulta a CorCom la wholesale company guidata da Rossetti punterebbe ad avere accesso agli asset per estendere il proprio raggio d’azione. Operazione che potrebbe fare da apripista alla “convergenza”. Intanto si scalda il clima: i sindacati pronti allo sciopero, fumata nera dall’incontro con Labriola. In Brasile via libera all’acquisizione di Oi con Vivo e Claro

Pubblicato il 10 Feb 2022

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Tim e Open Fiber sono in trattativa per un accordo commerciale. È quanto risulta a CorCom. L’accordo consentirebbe a Open Fiber di avere accesso all’infrastruttura Tim e quindi di estendere il proprio raggio d’azione (attraverso il modello Iru). In ballo le aree bianche ma in una seconda fase potrebbe estendersi  anche a quelle nere.

Al momento sono in corso le interlocuzioni preliminari e la questione, secondo quanto risulta a CorCom non sarà discussa in occasione del cda convocato per lunedì 14 febbraio dove è invece atteso l’esame del dossier Kkr per arrivare a una decisione.

I sindacati pronti allo sciopero: “fumata nera” sullo scorporo

Oggi, intanto, si è tenuto un nuovo incontro fra l’Ad Pietro Labriola e i sindacati. Incontro che non avrebbe però contribuito a distendere il clima che si fa addirittura rovente. Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil sono usciti insoddisfatti dal meeting e annunciano l’ipotesi di uno sciopero a livello nazionale. Motivo dello scontro il “dossier scorporo” ossia la suddivisione dell’azienda in due società separate – Netco per le reti e ServiceCo per i servizi – che sarà il pilastro portante del nuovo piano industriale 2022-2024 a cui lavora Labriola e che sarà presentato il prossimo 2 marzo. Il conto alla rovescia è dunque ampiamente partito: i sindacati si dicono contrari a “spezzatini” che possano compromettere la tenuta dell’attuale forza lavoro, anche se Labriola ha già rassicurato su questo fronte in occasione della presentazione al cda delle linee guida del piano evidenziando che la “New Tim” punta al rafforzamento delle attività nell’ambito dei servizi e delle offerte commerciali – il primo azionista Vivendi ha da sempre il pallino di dare vita a un gruppo paneuropeo – lasciando intendere che non ci saranno tagli a seguito della costituzione delle due entità, anche se le risorse dovranno comunque essere suddivise.

“Come sindacato abbiamo espresso la nostra contrarietà, crediamo che bisogna avere una visione di insieme sulle politiche industriale de settore e della conservazione dell’occupazione di Tim e del suo indotto. Da come sarà riorganizzata Tim così si ristrutturerà tutto il settore, il rischio che corriamo sono migliaia di esuberi. Anche WindTre con il cambio al vertice e Iliad con la proposta di acquisizione di Vodafone si stanno riposizionando aspettando le decisioni di Tim. Abbiamo necessità di coinvolgere il Governo perché l’impatto anche sulla occupazione dell’intera filiera delle Tlc sarà molto significativo”, commenta a CorCom Giorgio Serao della Segreteria nazionale Fistel Cisl.

Il leader della Uilcom Salvo Ugliarolo evidenzia che “la riunione non ha sciolto i nodi rispetto alle nostre preoccupazioni; dalle notizie seppur parziali che ci sono state date, perchè il piano è in via di sviluppo e deve essere presentato al cda e alla comunità finanziaria, la sensazione è che si va verso l’operazione di societarizzazione della rete. Un’operazione che ci vede ad oggi assolutamente contrari”.

Tim Brasil, via libera dell’Antitrust all’acquisizione di Oi

Sul fronte internazionale Tim Brasil ha ottenuto il disco verde dal Cade – l’Antitrust brasiliano -per  l’acquisto delle attività mobili del Gruppo Oi, insieme con Vivo e Claro. Decisione che fa  seguito a quella dell’Anatel (l’Agcom del Paese) che lo scorso 1° febbraio, si era espressa favorevolmente al passaggio di controllo delle attività mobili di Oi.

Il perfezionamento dell’operazione è però soggetto al raggiungimento di alcune condizioni previste dal contratto di compravendita. “Dall’operazione, con cui Tim Brasil acquisirà la quota più rilevante degli assets del Gruppo Oi, sono attesi significativi benefici per il settore delle Tlc in Brasile, che consentiranno di mantenere un elevato livello di concorrenza e di assicurare i necessari investimenti per lo sviluppo digitale del Paese”, rende noto Tim in una nota. Benefici ci saranno poi per tutto il Gruppo Tim e per gli azionisti poiché l’operazione “permetterà di accelerare la crescita e aumentare l’efficienza operativa attraverso sinergie rilevanti. Inoltre, sono previsti effetti positivi anche per i clienti, visto che dall’operazione sono attesi miglioramenti nella user-experience e nella qualità dei servizi offerti”.

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