Fibra, cloud e contenuti multimediali: sono questi gli asset del piano strategico di Tim “Beyond Connectivity” per il triennio 2021-2023 approvato dal cda. In continuità con i precedenti piani, l’azienda guidata da Luigi Gubitosi – che ha approvato anche la propria lista di 10 candidati per il rinnovo del board in vista dell’Assemblea del 31 marzo – rinnova ed estende gli obiettivi finanziari e di sostenibilità al 2023, confermando le linee guida del piano 2020-2022 e incremenndo le azioni in termini di obiettivi finanziari e Esg.
Prosegue l’azione di stabilizzazione e rilancio del business domestico e l’azienda annuncia l’apertura di una nuova fase di crescita legata ai mercati adiacenti, supportata da un nuovo modello organizzativo. Accelerata la riduzione del debito netto After Lease: previsti circa 16,5 miliardi di euro entro il 2021, con un rapporto Net Debt/Ebitda di 2,6x al 2023. E confermata anche la politica di distribuzione dei dividendi: 1 centesimo (floor) per le azioni ordinarie e 2,75 euro cent per quelle di risparmio. Aggiornato, inoltre, il piano di Sostenibilità con ulteriori iniziative e maggiore attenzione alla parità di genere, all’efficientamento energetico e all’adeguamento dei sistemi di reporting e governance Esg.
Il piano, lo dice il nome, va oltre la connettività e si fonda – spiega Tim -in buona parte, sulle iniziative strategiche sviluppate negli ultimi due anni alias su Noovle, il più grande progetto Cloud ed Edge Computing per l’Italia che farà leva sui data center del Gruppo e la newco FiberCop, in fase di avvio, con un ambizioso piano di copertura del Paese attraverso la realizzazione della rete di accesso secondaria in fibra ottica.
FiberCop raggiungerà il 76% delle unità immobiliari delle aree grigie e nere entro il 2025 (56% delle unità immobiliari tecniche a livello nazionale). Al tempo stesso le reti Fttc raggiungeranno il 93% delle famiglie con linea telefonica attiva entro il 2023 (91% già oggi) a cui si aggiungono le coperture con tecnologia mobile, Fwa e satellitare. Le prime tre regioni per le quali sarà “chiuso” il digital divide sono, dopo la Puglia (completata nel 2020), il Friuli-Venezia Giulia entro il primo trimestre 2021 e la Lombardia successivamente.
“Il perfezionamento dell’operazione Fibercop, la società della rete secondaria (cha va dagli armadi alle case) creata da Tim a novembre scorso avverrà entro il 31 marzo, a oggi non c’è nessun motivo per dire che ciò possa non accadere, se dovesse esserci un ritardo, ci sarebbe ritardo di settimane, non di mesi”, ha sottolineato l’Ad Luigi Gubitosi durante la conference call per la presentazione del Piano. “Loperatività di Fibercop è già in corso, le attività sono iniziate”, ha puntalizzato.
Nel mobile continua l’ammodernamento della rete 4G e lo sviluppo del 5G con l’obiettivo di copertura nazionale 5G entro il 2025.
Focus anche su TimVision, con importanti collaborazioni avviate con i principali partner di contenuti a livello mondiale. Sul fronte internazionale Tim Brazil prosegue il suo percorso di crescita e si avvia ad integrare gli asset di telefonia mobile di Oi, aggiudicati a Tim, Vivo e Claro lo scorso dicembre.
Sulla rete unica di Tlc “registrati progressi”, attesa per decisione Draghi
Durante la conference call con gli analisti per prersentare i conti e il nuovo piano l’ad di Tim Luigi Gubitosi esprime soddisfazione per il fatto che Tim sia oggi “un punto di riferimento per l’intero Paese”: “Siamo pronti a cavalcare qualsiasi opportunità in Italia e in Brasile”, afferma. “Abbiamo raggiunto tutti gli obiettivi del 2020 e siamo sulla buona strada anche per gli obiettivi di lungo termine”, sottolinea Gubitosi, che aggiunge di essere “lieto di vedere il presidente di Cdp Giovanni Gorno Tempini” nella lista dei candidati del cda. Poi il passaggio sulla rete unica: “Sono stati registrati progressi, l’Enel ha annunciato la cessione della quota in Open Fiber a Macquarie, ciò conferma le aspettative iniziali – spiega Gubitosi – ci sono sinergie significative con la fusione delle due reti”.
Un passaggio della conference call è dedicato anche al Recovery plan: “Nel 2021 verremmo spinti all’indietro dal vento dell’economia e in avanti perché il governo sta investendo in diversi programmi. Poi arriverà il Recovery, ci aspettiamo che i settori telco e digitale possano andare molto meglio rispetto al resto dei settori – commenta l’Ad di Tim – Ci aspettiamo un ruolo importante per i voucher – conclude – ci sembra che sulla base delle prime mosse del governo ci sia una forte determinazione a rendere tutto ciò centrale”. “Cdp e noi abbiamo la stessa sensazione di urgenza, certo, con la volontà del governo e di Cdp di implementare questo accordo e portare vantaggio al Paese, penso che la cosa succederà prima piuttosto che poi. Tuttavia il governo è stato appena formato, siamo in attesa di capire quale sarà la loro posizione a questo proposito, anche se abbiamo un accordo siglato e non abbiamo nessun motivo per pensare che la posizione di Cdp possa essere cambiata in proposito”.
No all’acquisizione di Eolo
“Tim non è interessata ad acquistare l’operatore Eolo”, ha chiarito Gubitosi, a seguito delle indiscrezioni di stampa. “Rispettiamo tantissimo Eolo, abbiamo un’ottima opinione dell’apparato gestionale, hanno fatto un buonissimo lavoro” e dal canto nostro “continueremo a fare Fwa (fixed wireless access),non posso escludere una collaborazione, ma non acquisteremo né Eolo né altri player del settore”.
Il ruolo delle business unit
Tutte le Business Unit – annuncia l’azienda ricopriranno un ruolo chiave per il conseguimento dei target industriali, finanziari e di sostenibilità del Piano 2021-2023
- Consumer: consolida il modello di convergenza sviluppato, incrementando la spinta sui servizi “adiacenti” (TV, smart home, security), la digitalizzazione dei processi e il miglioramento della customer experience. È conseguentemente prevista una stabilizzazione o moderata crescita dell’Arpu fisso e mobile oltre ad una sensibile crescita nei volumi dei servizi digitali. Le azioni previste consentiranno di mantenere una stabilizzazione delle linee fisse e una dinamica costruttiva per la Mobile Number Portability nel mobile.
- TimVision: nel contesto dei servizi previsti dal Piano, TimVision rappresenta il cuore della strategia del mercato consumer e continuerà nel percorso di arricchimento dell’offerta che ha trasformato il servizio nella piattaforma TV più completa del mercato italiano, aggregando i migliori contenuti di intrattenimento e sport dei principali player del settore (es.: Disney, Netflix, Sly, Dazn, Amazon, Discovery).
- Business: il posizionamento delineato, nel solco dei piani precedenti, conferma l’obiettivo di consolidare Tim come fornitore di riferimento e top partner di qualità di soluzioni integrate per le Pmi e le grandi aziende. In questo contesto il mercato adiacente con maggiori prospettive di sviluppo è quello dei servizi Ict e in particolare di cloud e data center, che potrà avvalersi dell’apporto sia del partner strategico Google Cloud, sia del nuovo polo dedicato, Noovle, creato a questo scopo. Lo stesso modello, con “factories” specializzate, sarà adottato per sviluppare nuove opportunità di business con Olivetti nell’IoT, Telsy nella cybersecurity e Sparkle per i servizi internazionali di connettività allargati sia geograficamente sia in termini di portafoglio di servizi “beyond connectivity”.
- Wholesale: dopo i soddisfacienti risultati registrati nel 2020, l’obiettivo di proteggere la quota di mercato continuerà ad essere perseguito mantenendo la leadership nella copertura ultrabroadband. Si punterà a cogliere le opportunità che derivano dai servizi non regolati, in linea con il precedente piano, offrendo anche agli altri operatori servizi oltre la connettività come i data center.
Target finanziari del piano 2021-2023 al netto dell’acquisizione di Oi
- Equity Free Cash Flow cumulato nell’arco del Piano triennale pari a circa 4 miliardi di euro, al netto di 0,7 miliardi di euro di imposta sostitutiva ex DL 104/2020;
- Riduzione dell’indebitamento di Gruppo After Lease a circa 16,5 miliardi di euro a fine 2021 e un rapporto tra debito ed EBITDA al 2023 di 2,6x;
- Ricavi di Gruppo Organici da servizi previsti stabili o in leggera crescita (stable to low single-digit growth) nel 2021 e in leggera crescita (low single-digit growth) nel 2022 e 2023;
- Ebitda After Lease organico di Gruppo previsto stabile o in leggera crescita (stable to low single-digit growth) nel 2021 e in leggera crescita (low to mid single-digit growth) nel 2022-2023;
- Ricavi da servizi Domestic previsti stabili nel 2021 e stabili o in leggera crescita (stable to low single-digit growth) nel 2022-2023;
- Ebitda After Lease Organico domestico previsto stabile nel 2021 e in leggera crescita (low single-digit growth) nel 2022-2023;
- Domestic Capex attesi a circa 2,9 miliardi di euro annui;
- Politica dividendi: minimo 1 euro cent per le azioni ordinarie e 2,75 euro cent per le azioni di risparmio nel periodo 2021-2023;
- Confermati gli obiettivi ESG di lungo periodo presentati lo scorso anno e migliorati i target a medio termine. Incrementate le azioni per l’efficientamento energetico e la riduzione delle emissioni al 2025 e confermata la carbon neutrality entro il 2030; aumentati i target al 2022 relativi al people engagement; introdotti obiettivi di gender equality e inclusion nella remunerazione del management.
La Relazione finanziaria 2020
Il cda ha anche approvato la relazione finanziaria 2020: l’anno si è chiuso con un Equity Cash Flow in crescita del 57% anno su anno nel quarto trimestre a 0,6 miliardi (1,6 miliardi nell’anno). L’indebitamento finanziario netto after lease risulta in miglioramento di 2,1 miliardi nel quarto trimestre e di 3,3 miliardi nel 2020, attestandosu a 18,6 miliardi. L’utile netto si è attestato a 7,2 miliardi di cui 5,9 derivanti dal riallineamento dei valori fiscali ex dl 104/2020 – 1,3 miliardi (+47% anno su anno) senza considerare gli effetti del riallineamento. E i ricavi 2020 ammontano a 15,8 miliardi: nel quarto trimestre il trend dei ricavi da servizi domestici (-2,0% YoY organico) migliora di 6,2 punti percentuali rispetto al terzo trimestre nonostante il perdurare dell’emergenza Covid-19. Sul fronte costi si conferma il trend in forte riduzione: raggiunto in un anno l’obiettivo domestico previsto al 2022 (-9,5% YoY per la base addressable). Forte accelerazione delle linee ultrabroadband: nell’ultimo trimestre 2020 balzate del 171% anche grazie alla significativa espansione della copertura con l’apertura di nuovi cabinet nelle aree bianche, e le linee fisse retail totali risultano in crescita per la prima volta dal 2001.