I rumors circolano già da diversi giorni. Ma l’agenzia Bloomerg dà ora notizia della chiusura del dossier “Cassiopea” – il piano lanciato da Tim per portare la banda ultralarga nelle aree bianche (piano poi sospeso) – da parte dell’Antitrust che avrebbe deciso di multare la telco guidata da Luigi Gubitosi per un importo intorno ai 120 milioni di euro. Secondo quanto riferisce Bloomberg il provvedimento non è ancora stato notificato ma l’Autorità garante della Concorrenza avrebbe già deliberato.
In un documento da 121 pagine l’Antitrust già a maggio 2019 aveva messo nero su bianco le proprie conclusioni in merito all’istruttoria avviata nel 2017 a seguito dei ricorsi presentati dai competitor sul progetto di infrastrutturazione delle aree bianche, evidenziando una “strategia molto grave – si legge al punto 505 delle Considerazioni conclusive – specie nelle condotte finalizzate a compromettere lo svolgimento degli investimenti pubblici nelle aree bianche”. Una condotta a danno dei concorrenti e in particolare di Open Fiber, anche se il dossier indaga la situazione ad ampio spettro considerati anche i ricorrenti Infratel, Wind Tre, Vodafone ed Enel.
Stando all’importo dell’eventuale sanzione a carico di Tim – al punto 518 dei “Criteri per la quantificazione della sanzione”, la multa sarebbe da calcolarsi sul 2018 ossia sul valore delle vendite del fatturato derivante dai servizi wholesale e retail, corrispondente rispettivamente a una forchetta fra i 700 milioni e 1,2 miliardi per la porzione wholesale e di 3-5 miliardi per quella retail. Forchette su cui è valutata una sanzione fino al 10% del fatturato stesso. Nel documento si puntualizza inoltre che relativamente a “specifiche condotte più gravi” potrebbe essere applicata una sanzione supplementare fra il 15% e il 25% sempre in merito al fatturato wholesale e retail.