“È necessario trovare, in tempi brevi, una soluzione che, con un progetto ‘integrato’, migliori la sostenibilità economica per la rete d’accesso e consenta di investire anche sulle piattaforme che migliorano la qualità dei servizi offerti sulle reti ultrabraodband”. Asati, l’associazione che rappresenta i piccoli azionisti Tim torna sul tema della rete a seguito delle dichiarazioni della neo ministra per l’Innovazione Paola Pisano, la quale a margine dell’EY Digital Summit di Capri ha dichiarato che “duplicare le infrastrutture non va mai bene da un punto di vista economico”. La ministra ha anche sottolinea che “ci sono problematiche che stiamo valutando, problemi sulle aree bianche” e che “non è solo una questione di infrastrutture, ma di penetrazione dei servizi digitali”.
A tal proposito Asati puntualizza che “le reti ultrabroadband richiedono certamente un accesso veloce, ma le prestazioni dei servizi offerti su queste reti dipendono dalla rete che collega gli end user alla “big internet” e non solo dalla rete d’accesso”. Secondo l’associazione presieduta da Franco Lombardi “anche la scelta del nuovo Presidente di Tim è importante per trovare una soluzione al problema della rete ultrabraodband in Italia e anche di una governance più chiara tra i primi grandi azionisti della società”.
Intanto nei giorni scorsi il presidente di Open Fiber Franco Bassanini a proposito delle trattaive in corso con Tim ha sottolineato che “è una partita complessa, perché vi sono molti interlocutori ma anche perché le soluzioni saranno soggette al vaglio delle autorità di regolamentazione e questa è un’osservazione che qualche volta viene sottovalutata. Le soluzioni devono essere, quindi, valutate positivamente e convenienti per tutti”.