Un Memorandum of understading che traccia la strada verso la società unica della rete: questa l’indiscrezione del quotidiano la Repubblica secondo cui Tim e Cassa depositi e prestiti sarebbero vicini persino alla firma – Cdp in quanto azionista di maggioranza di Open Fiber (60%) e in Tim con una quota alla soglia del 10%.
Il documento sarebbe stato condiviso anche con il fondo Macquaire, altro azionista di Open Fiber in quota con il 40%. Secondo la Repubblica il dossier sarà all’ordine del giorno di un cda ad hoc, non quindi quello di domani dedicato alla presentazione del piano industriale 2022-2024. Ma va da sé che le linee strategiche dell’ipotetico accordo non potranno che essere sottoposte all’attenzione dei Consiglieri quantomeno per indicare la strada che si intende percorrere in merito al progetto di rete unica di Tlc congelato da mesi ma mai abbandonato. La probabilità che Tim e Open Fiber vadano verso la convergenza degli asset resta alta.
Il piano industriale dell’era Labriola prevede una Tim con due anime: Netco, in cui far confluire gli asset di rete e ServiceCo, una società dei servizi. I dettagli saranno resi noti domani, in particolate in merito al perimetro delle due società. Proprio Netco dovrebbe essere la società a fare da testa d’ariete per la costituzione della newco con la wholesale company guidata da Mario Rossetti. Ma prima che il progetto entri nel vivo, se è vero che si va verso la convergenza, ci vorrà comunque del tempo. Si va avanti parallelamente con gli accordi commerciali: in corso le trattative per consentire ad Open Fiber di avere accesso all’infrastruttura Tim e quindi di estendere il proprio raggio d’azione (attraverso il modello Iru). In ballo le aree bianche ma in una seconda fase potrebbe estendersi anche a quelle nere.
Riguardo alle indiscrezioni di stampa secondo cui Tim punterebbe a convincere Kkr a rinunciare all’offerta da circa 11 miliardi di euro per rilevare l’intera società e coinvolgerla nel suo Piano di scorporo della rete fissa un portavoce precisa che “il Consiglio di Amministrazione non si è ancora espresso in merito alla manifestazione di interesse presentata da Kkr”, per cui “qualsiasi indiscrezione di stampa al riguardo è da considerarsi destituita di ogni fondamento”. Le notizie hanno comunque impattato sul titolo che è arrivato a perdere oggi fino all’8,64%.