Infratel ha affidato in concessione a Open Fiber la costruzione e manutenzione per 20 anni della rete pubblica in banda ultralarga nelle aree bianche, che abiliterà i servizi a ultrabroadband in Puglia, Calabria e Sardegna utilizzando un finanziamento pubblico di 103 milioni di euro, con il completamento dei lavori previsto entro tre anni.
Il contratto di concessione per il terzo bando Infratel è stato firmato da Domenico Tudini, amministratore delegato della in-house del ministero per lo Sviluppo economico, Elisabetta Ripa, amministratore delegato di Open Fiber, alla presenza di Maurizio Dècina, presidente di Infratel.
L’intervento, si legge in una nota, prevede il collegamento di oltre 317 mila unità immobiliari in 959 comuni e interessa oltre 400 mila cittadini. Infratel sarà impegnata nelle fasi di verifica e approvazione della progettazione, nei collaudi e nell’alta sorveglianza.
“Con questa aggiudicazione si completa la prima fase della Strategia Italiana per la Banda Ultralarga relativa alle aree bianche – afferma Domenico Tudini – uno dei progetti infrastrutturali più ambiziosi ed importanti di cui il Paese ha bisogno per il suo sviluppo. Inoltre con l’avanzamento e la chiusura delle attività programmate con i due bandi precedenti, diventerà progressivamente operativa la fruizione di un servizio di alta capacità da parte dei cittadini, la fibra arriverà direttamente all’interno di case e imprese”.
“Siamo soddisfatti di esserci aggiudicati tutti e tre i bandi per la realizzazione della rete a banda ultralarga nelle aree bianche – commenta Elisabetta Ripa – Connettere tutto il Paese con una rete interamente in fibra ottica è fattore essenziale per garantire a tutti parità di accesso alle tecnologie e ai servizi di oggi e a quelli che saranno sviluppati in futuro. Grazie allo sforzo congiunto tra Ministero dello Sviluppo Economico, Infratel, enti locali e Open Fiber porteremo l’Italia a recuperare il gap tecnologico accumulato negli anni passati”.
Nei prossimi 9/12 mesi Opne Fiber prevede di completare la progettazione, ottenere le autorizzazioni necessarie allo svolgimento dei lavori e, infine, bandire e assegnare gare alle imprese per materiali, opere e sicurezza .
“Per rispettare i tempi di esecuzione è necessario che il rapporto con tutti gli enti della pubblica amministrazione coinvolti nel rilascio delle autorizzazioni si svolga in tempi ragionevoli anche grazie alle conferenze dei servizi che semplificano e razionalizzano i tempi di attuazione dei progetti”, spiega una nota.
Con la firma di questo ultimo accordo si completa la prima fase della Strategia Italiana per la Banda Ultralarga relativa alle Aree Bianche, ovvero le aree a fallimento di mercato che vede Open Fiber impegnata nella costruzione di una rete pubblica a banda ultralarga sull’intero territorio nazionale e che a fine progetto vedrà cablate circa 10 milioni di nuove unità immobiliari.
La Strategia italiana per la banda ultra larga rappresenta il quadro nazionale di riferimento per le iniziative pubbliche a sostegno dello sviluppo delle reti a banda ultra larga in Italia, al fine di soddisfare gli obiettivi fissati dall’Agenda Digitale Europea.
L’attuazione della Strategia è affidata al Mise, che si avvale della società in house Infratel Italia Spa, controllata da Invitalia, e prevede la copertura ad almeno:
- 100 Mbit/s fino all’85% della popolazione
- 30 Mbit/s della restante quota di popolazione italiana
- 100 Mbit/s di sedi ed edifici pubblici (scuole, ospedali etc.), delle aree di maggior interesse economico e concentrazione demografica, delle aree industriali, delle principali località turistiche e degli snodi logistici.
Il primo bando di gara prevede la realizzazione e gestione di una rete a banda ultra larga in 3043 comuni di Abruzzo, Emilia Romagna, Lombardia, Molise, Toscana e Veneto. I cittadini interessati dagli interventi previsti in questo bando sono 6,4 milioni, con circa 4,6 milioni di unità immobiliari da raggiungere e oltre 500mila le sedi di impresa e di Pubbliche Amministrazioni coinvolte. Il secondo bando Infratel riguarda 3.710 comuni di 10 Regioni (Piemonte, Valle D’Aosta, Liguria, Friuli Venezia Giulia, Umbria, Marche, Lazio, Campania, Basilicata, Sicilia) più la Provincia di Trento, per un totale di circa 4.7 milioni di unità immobiliari e 6.8 milioni di cittadini coinvolti. Con l’aggiudicazione del terzo bando e la firma della concessione Open Fiber cablerà in totale 7635 comuni in tutte e 20 le Regioni italiane.
Attualmente sono impegnate 85 imprese sul territorio per le attività di realizzazione della rete con 3.500 risorse minime garantite dalla prima tranche di gare;a quota 4.000 le risorse effettivamente rilevate sui cantieri a dicembre 2018. Ulteriori risorse saranno mobilitate in relazione alla seconda tranche di gare d’appalto.
Nel corso del 2019 è prevista l’apertura di nuovi cantieri in 2.000 comuni e il collaudo di più di 500 nei quali saranno attivati i servizi ai cittadini.