“Usare Anfov come raccordo e traino per le esigenze delle pubbliche amministrazioni di mettersi in contatto con le aziende che progettano e rendono pratica l’innovazione con Bul e IoT. Ciò anche grazie alla diffusione della cultura della Rete in Italia, aumentando la conoscenza e la consapevolezza delle potenzialità, verso un futuro di innovazione che può cambiare il territorio, aumentando i servizi per i cittadini. Un’idea è arrivare ad una sorta di catasto delle migliori idee su questo tipo d’innovazione, a livello nazionale, che possa diventare appetibile come modello da esportare a livello internazionale”. Lo ha detto Stefano Ciccotti, presidente dell’Associazione per la convergenza nei servizi di comunicazione, prendendo parte al convegno “Banda Ultralarga e Internet of Things: le imprese rispondono”, organizzato a Torino da Anci Piemonte, Anfov e Uncem.
La “necessità di velocità e snellezza nei processi delle amministrazioni, soprattutto nei rapporti con le aziende, hanno un naturale riscontro nelle tecnologie di comunicazione e di rete ad alta velocità – afferma Marco Bussone, vicepresidente Uncem Piemonte – Opportunità che è necessario conoscere e cogliere, per i 1.200 comuni del Piemonte, uscendo dalla polarizzazione dei grandi centri anche grazie alle convergenze di obbiettivi”.
“E’ necessaria la formazione dei sindaci, anche dei piccoli comuni, per comprendere al meglio quali siano i reali vantaggi, anche economici, dell’utilizzo di queste tecnologie, che possono creare un movimento virtuoso di idee verso l’innovazione con il coinvolgimento dei privati – aggiunge Michele Pianetta, vicepresidente Anci Piemonte – Bisogna dare gambe alle forme associative dei comuni su partite chiave come queste, anche con il coinvolgimento della Regione, e grazie alla divulgazione e alla conoscenza”.
“La trasformazione digitale e i progetti per la sua realizzazione, sono passi necessari e non rimandabili – sottolinea Giuseppina De Santis, assessore Regionale all’Innovazione – Pur se il Piemonte, per ora, è ancora un po’ indietro rispetto ad altre realtà, come la Lombardia. La sfida è investire in queste tecnologie e fare in modo che le pubbliche amministrazioni mettano in rete non le informazioni ma i servizi, ossia ciò che davvero conta per i cittadini. Senza mai, però, dimenticare la necessaria attenzione alla gestione dei dati personali e della privacy”.
Alberto Sacco, assessore al Commercio e al Lavoro del Comune di Torino, ha sottolineato come “la tutela dei dati personali deve essere la prima cosa, senza dubbio. Questo delle reti e della comunicazione ultraveloce, che permette la realizzazione di progetti importanti, è un futuro inderogabile, anzi dovrebbe essere già l’oggi. Ci sono applicazioni infinite sui servizi ai cittadini e anche sulle condizioni di vita, pensiamo ad esempio all’inquinamento e alle azioni più incisive se guidate da dati più precisi e puntuali ricevuti da sensori più avanzati”.