Banda ultralarga nelle aree a fallimento di mercato, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il terzo bando. Come anticipato da Corcom si tratta del round che riguarda la costruzione della rete pubblica in Puglia, Calabria e Sardegna. Stanziati 103 milioni di euro di fondi pubblici: 378mila i cittadini interessati, più di 296mila le unità immobiliari, 882 i comuni coinvolti, spiega la nota di Invitalia: si completa così l’avvio del “Piano Aree Bianche” che ha già visto l’aggiudicazione delle prime due gare.
I cittadini interessati dagli interventi previsti sono oltre 378mila e più di 296mila le unità immobiliari negli 882 comuni coinvolti.
Due le fasi previste, come peraltro è successo per i bandi precedenti del 3 giugno e dell’8 agosto 2016 (i cui cantieri sono già aperti). La prima prevede la fase di prequalifica, nella quale gli operatori economici interessati devono fornire informazioni in riferimento ai requisiti di partecipazione e sulle infrastrutture che intendono riutilizzare; la seconda prevede la fase di offerta, riservata ai concorrenti prequalificati.
In dettaglio l’oggetto del bando è la progettazione, realizzazione, manutenzione e gestione in modalità wholesale di una rete passiva ed attiva di accesso, che consenta di fornire servizi agli utenti finali a 100Mbps in download e 50Mbps in upload per almeno il 70% delle unità immobiliari nel Cluster C e di almeno 30Mbps in download e 15 Mbps in upload per le restanti unità immobiliari del Cluster C e per quelle del Cluster D.
Sedi della PA, scuole, presidi sanitari, distretti industriali saranno raggiunti da connessioni oltre i 100Mbps indipendentemente dal Cluster di appartenenza. La rete sarà data in concessione per 20 anni e rimarrà di proprietà pubblica.
La strategia italiana per la banda ultra larga rappresenta il quadro nazionale di riferimento per le iniziative pubbliche a sostegno dello sviluppo delle reti a banda ultra larga in Italia., al fine di soddisfare gli obiettivi fissati dall’Agenda Digitale Europea entro il 2020. La sua attuazione, affidata al Mise, si avvale della società in house Infratel Italia, controllata da Invitalia, e prevede la copertura ad almeno 100 Mbit/s fino all’85% della popolazione, 30 Mbit/s della restante quota di popolazione italiana, 100 Mbit/s di sedi ed edifici pubblici (scuole, ospedali etc.), delle aree di maggior interesse economico e concentrazione demografica, delle aree industriali, delle principali località turistiche e degli snodi logistici.
Dopo le aree bianche sarà la volta delle”grigie” per le quali è stata appena avviata la fase di consultazione con gli stakeholder, prima di procedere alla richiesta di approvazione formale da parte della Commissione Europea.