IL PIANO

Un miliardo di euro per il Sud Italia: Open Fiber “rilancia” il Mezzogiorno

Un investimento infrastrutturale come pochi. Obiettivo: stendere fibra in modalità Ftth nelle città e nei piccoli centri, isole e isolette comprese. Il dettaglio degli investimenti restituisce la mappa di un Meridione pronto a innovare

Pubblicato il 19 Feb 2019

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Fortissimamente Sud, sotto l’egida della fibra ottica. Nel suo piano di sviluppo Open Fiber ha del resto puntato con forza sulle regioni dell’Italia meridionale. Una fetta di Paese che, almeno nel settore delle telecomunicazioni a banda ultralarga, sta correndo con lo stesso passo dei “cugini” di Nord e Centro. Se non addirittura più veloce.

A certificare questo impegno sono i dati, l’entità d’un investimento infrastrutturale come non se ne vedono spesso nel Mezzogiorno: oltre un miliardo di euro messi sul piatto per stendere fibra in modalità FTTH nelle città e nei piccoli centri, isole e isolette comprese. Se da un lato risultano già raggiunti gli obiettivi tracciati per Catania e Palermo – 135mila unità immobiliari cablate all’ombra dell’Etna, 224mila nella Conca d’Oro – dall’altro aumentano di giorno in giorno i cantieri aperti nelle “aree bianche” di Campania, Basilicata e Sicilia. Senza dimenticare che toccherà sempre a Open Fiber la copertura delle zone a fallimento di mercato in Puglia, Calabria e Sardegna, cioè le tre regioni ricomprese nel terzo e ultimo bando Infratel.

Il dettaglio degli investimenti messi in campo da Open Fiber restituisce la mappa d’un Meridione pronto a innovare, preparato a far fruttare il suo alto capitale umano troppe volte inespresso. Per quanto riguarda le aree a successo di mercato – il cosiddetto Cluster A&B – la società guidata dall’ad Elisabetta Ripa ha stanziato fondi propri per 637 milioni così ripartiti: 190 milioni in Campania, 173 in Puglia, 14 in Basilicata, 200 in Sicilia e 60 in Calabria. Proprio quest’ultima, con l’imminente avvio dei cantieri a Reggio Calabria, chiude il cerchio magenta di Open Fiber che vanta così lavori attivi in tutte le regioni d’Italia.

Il capitolo C&D vede invece sul piatto 197 milioni per il lotto unico Campania-Basilicata e 183 per la Sicilia. Per far muovere questi investimenti, viene da sé, c’è bisogno di donne e uomini. E l’indotto generato, tanto direttamente quanto soprattutto indirettamente, è di quelli capaci di rimettere in moto interi settori economici. Tra progettisti, ingegneri, tecnici di cantiere, operai e altre figure professionali, la forza lavoro all’opera nelle diverse regioni del Sud arriva a 3.500 unità anche attraverso 40 imprese affidatarie e circa 200 aziende subappaltanti.

Assume quindi un valore aggiunto il fatto che la stessa AD Ripa, pochi giorni prima di Natale, si sia imbarcata verso Palermo per salutare il cablaggio di 224mila unità immobiliari, obiettivo peraltro raggiunto con 5 mesi d’anticipo rispetto alla tabella di marcia iniziale. Un modello, quello palermitano, contraddistinto da alcuni punti fondamentali: in primo luogo il clima di collaborazione instaurato con l’amministrazione comunale. Un patto tra pubblico e privato dalle conseguenze non soltanto tecnico-operative (snellimento dell’iter autorizzativo, flessibilità e rapidità nel superare le criticità, coordinamento nell’esecuzione dei lavori) ma anche di natura squisitamente sociale. Nell’ambito della convenzione tra Open Fiber e il Comune, infatti, sono state dotate di fibra ottica FTTH numerose scuole della città. Su tutte gli istituti comprensivi “Falcone” dello Zen 2 e “Pertini” di Brancaccio. E il Comune, dal canto suo, ha potuto potenziare il suo anello telematico grazie al collegamento all’infrastruttura di Open Fiber. Insomma, sinergie ed esempi di sviluppo. Non solo per il Mezzogiorno.

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