“Troppi Comuni esclusi e benefici solo per gli utenti localizzati nelle aree dove arriva la banda ultralarga”: Anci e Uncem, le associazioni che rappresentano i Comuni e le Aree montane puntano il dito sui voucher da 500 euro dedicati all’attivazione di connessioni Internet e acquisto di dispositivi al via il 9 novembre. “Mentre si accumulano comunicazioni non sempre chiare, Uncem e Anci lavorano con i Ministeri per la Digitalizzazione e per lo Sviluppo economico, oltre a Infratel, per evitare che il voucher esalti le sperequazioni oggi esistenti a causa anche della lentezza del Piano Banda ultralarga, in ritardo di due anni nell’attuazione”, evidenziano le associazioni in una nota congiunta denunciando il “rischio di aumentare i divari digitali”.
“La didattica a distanza e il telelavoro – affermano Michele Pianetta, Vicepresidente Anci Piemonte, e Marco Bussone, Presidente Uncem – richiedono connettività. Oggi manca in troppe aree del Paese. Possiamo ringraziare molte società private che, con rischio imprenditoriale, stanno investendo in ripetitori e reti senza fili. Rispondono alle esigenze dei territori. Il Piano Bul è troppo in ritardo e occorre capire come si innesta la possibilità di una ‘rete unica‘. Ora i voucher agiranno con due pesi e due misure”.
Secondo Anci e Uncem “chi ha rete a buone velocità vi accede, chi non ce l’ha e non per colpa sua, resta al palo” e dunque “occorre definire il percorso. Serve un impegno chiaro per la riduzione delle aree senza adeguata banda, limitare le sperequazioni e già nella Legge di bilancio 2021 – oltre che nel Piano nazionale ripresa e resilienza per l’uso del Recovery Fund – Governo, Parlamento, Regioni e Agenzie competenti devono intervenire per garantire reti a prova di futuro, a tutti“.