Semplificare l’erogazione dei voucher per la banda ultralarga per dare sprint alla digitalizzazione del Paese. Lo chiedono i sindacati delle telecomunicazioni Slc, Fistel e Uilcom. “A novembre 2020 – ricorda una nota – è iniziata la prima fase del cosiddetto piano Voucher che prevede la concessione di incentivi a famiglie con Isee minore di 20.000 euro per l’attivazione di una connessione ultrabroadband. Secondo gli ultimi dati Infratel, oltre la metà dei fondi risulta ancora disponibile (110 milioni di euro su un totale di 200 milioni di euro)”.
Molte regioni hanno speso circa il 20% delle risorse a loro assegnate, solo alcune regioni virtuose (Lombardia, Marche e Piemonte) hanno un tasso di utilizzo oltre il 70% (con la Lombardia unico caso oltre il 90%). Sta ora per iniziare la fase 2.
“Crediamo – spiegano i sindacati – che sia una grande opportunità per consentire a tutta la popolazione di dotarsi di una connessione ultraveloce. Invitiamo, dunque, il Governo a dare urgente avvio alla fase 2, tenendo in considerazione l’esperienza della fase 1 e ponendo rimedio ad alcuni chiari vincoli che non hanno permesso la piena spendibilità delle risorse. Innanzitutto, crediamo sia utile eliminare il limite Isee che limita fortemente i destinatari della misura e comporta un aumento delle pratiche burocratiche da parte di cittadini ed operatori. Inoltre, dovrebbero essere estese le tecnologie abilitanti l’erogazione dei voucher anche all’utilizzo di Adsl/Fwa (solo in mancanza di copertura in banda ultralarga)”.
“Richiediamo – concludono – poi, tempi certi per l’attivazione da parte degli operatori e eventuali penali per chi non li rispetta, una migliore gestione dei fondi da parte delle regioni (inizialmente alcune avevano limitato la misura solo a determinati comuni) e, ultimo ma non meno importate, prevedere una comunicazione ad hoc che arrivi ai cittadini, spesso non a conoscenza di questa opportunità a loro destinata”.