Anche se l’adozione delle raccomandazioni sulle Nga potrebbe
risultare ritardata dalla procedura di conciliazione ancora in
corso all’interno del Telecoms package dell’Ue, le reti
d’accesso di nuova generazione devono restare una priorità
perché l’Europa è indietro rispetto a Stati Uniti e Asia”. A
dirlo è il direttore dell’Etno, Michael Bartholomew.
Proprio per stimolare le autorità a tenere la questione delle Nga
in cima all’agenda, oltre che per raccogliere le opinioni delle
aziende sull’assetto normativo più appropriato per promuovere
gli investimenti in questo settore e assicurare il giusto livello
di concorrenza nelle infrastrutture, la Etno ha organizzato il
workshop dal titolo “Next generation access networks (Nga) and
the digital economy”.
All’evento parteciperanno le massime autorità della Direzione
generale sulla Società dell’informazione e sulla Concorrenza
della Commissione europea coinvolte nella redazione della
raccomandazione Ue sull’Nga, enti regolatori di singole nazioni
(la spagnola Cmt, la britannica Ofcom), eurodeputati,
rappresentanti dell’industria e esperti del mondo accademico.
“I ritardi sulla raccomandazione per l’Nga sono un disastro per
gli investimenti. Questo ritardo dovrebbe essere usato almeno per
riflettere. La questione fondamentale che i legislatori devono
affrontare è come gli investitori nelle Nga e i competitor si
possono dividere gli alti rischi, perché non sarà sufficiente un
sistema di controllo dei prezzi”, secondo Luigi Prosperetti,
ordinario di Politica economica alla facoltà di Legge
dell’Università degli Studi di Milano. I dati più recenti
dimostrano che gli operatori anche più consolidati evitano
investimenti di larga scala sulle reti Nga a causa
dell’incertezza normativa. Secondo l’Etno, ove possibile,
investitori e competitor dovrebbero essere incoraggiati a negoziare
accordi di accesso commerciale, appropriati in ambito Nga per
assicurare la concorrenza e affrontare il nodo dei rischi.
Gli obblighi di accesso imposti dall’ente regolatore dovrebbero
affrontare i colli di bottiglia economici e permettere agli
operatori una certa flessibilità di prezzo. Bene le recenti linee
guida della Commissione europea sugli aiuti statali al broadband,
continua l’Etno, perché confermano il ruolo leader del settore
privato nell’attuazione delle Nga. A proposito di banda larga,
l’Etno chiede alla Commissione europea, per la sua prossima Eu
Broadband Strategy, di affrontare il tema centrale della domanda:
“Interventi dall’alto possono far crescere gli investimenti
incoraggiando consumatori e aziende ad adottare servizi broadband,
per esempio con incentivi fiscali o rendendo ampiamente disponibili
online i servizi di pubblica utilità”, afferma Bartholomew.