Bassanini: “Impensabile Ngn senza Telecom Italia”

Il presidente della Cdp sottolinea che “in Italia non ci sono le condizioni per realizzare due reti a banda ultra-larga”. Intanto il presidente dell’Agcom Corrado Calabrò esorta Telecom a investire

Pubblicato il 16 Nov 2009

“In Italia non ci sono le condizioni per avere due reti tlc
fisse. Non è possibile pensare che Telecom Italia faccia sulla
propria rete gli interventi di ammodernamento già programmati e
poi si utilizzi il resto, ossia i pezzi di rete in fibra degli
altri operatori per costruire una nuova rete che compete con la
rete di Telecom”.

Dopo i rumor dei giorni scorsi in merito al progetto di rete Ngn da
parte degli operatori alternativi con la consulenza di Francesco
Caio, Franco Bassanini chiarisce il ruolo della Cassa depositi e
prestiti in un eventuale progetto Ngn. A margine del convegno sui
rifiuti ospitato presso l’università Bocconi a Milano, il
presidente della Cdp ha sottolineato che “come detto da più
parti e contenuto nello stesso rapporto Caio, in Italia non ci sono
le condizioni per avere due reti tlc fisse. E l’ipotesi di due
reti in concorrenza, non costituirebbe un investimento con
rendimento sicuro per gli investitori, e quindi anche per la Cassa
stessa. Sarebbe un azzardo avere due reti e la Cdp non fa
azzardi".

Bassanini ha inoltre precisato che sul tavolo della Cdp al momento
non c’è alcuna proposta concreta in merito alla realizzazione
della rete di nuova generazione “ma se ne verrà richiesto
l'intervento, se gli azionisti saranno favorevoli e se
l'investimento darà un rendimento certo e adeguato, la Cassa
è pronta a finanziare l'operazione. Ma sia chiaro che noi non
finanziamo a fondo perduto".

Il presidente della Cdp ha escluso dall’operazione qualsiasi
intervento relativo al piano anti-digital divide di Romani: “Si
tratta di un intervento a fondo perduto, di breve termine e la
Cassa qui non può essere chiamata in causa", ha detto
Bassanini.

Intanto il presidente dell'Agcom Corrado Calabrò esorta
Telecom Italia ad andare avanti sugli investimenti. "Telecom
deve andare avanti, non può stare alla finestra. Occorre che
promuova gli investimenti necessari allo sviluppo della rete di
nuova generazione", ha detto Calabrò intervenendo a
Repubblica tv. "Telecom fino adesso è stata alla finestra
però ora non può starci più. Non può limitarsi a fare progetti
nell'immediato anche perché le rete in rame, che era
un'ottima rete, presenta tante defaillance e non vorrei dire
che soffre di osteoporosi, ma certo non fornisce quella qualità,
tanto che siamo scivolati al trentaquattresimo posto come qualità
della rete. Ma anche se non volesse guardare al di là
dell'immediato, Telecom è in un certo senso esposta a questa
evoluzione di cui altri prenderebbero la guida".

"Con grande proprietà industriale e morale Telecom ha
sottoscritto gli impegni che costituiscono Open access e in base a
Open access anche per la rete di nuova generazione i cavidotti di
Telecom devono essere aperti all'accesso di altri operatori –
ha aggiunto Calabrò -. Quindi o fa la rete per fruirne in proprio
e consentire agli altri poi l'accesso in base alle regole
dettate dall'Autorità, ovvero gli altri possono introdursi nei
cavidotti di Telecom e fare essi quella rete consentendo poi
adeguato accesso a Telecom. Insomma è iniziato un processo che non
si può fermare. Telecom ha fatto il passo avanti coraggioso e
veramente meritorio. Non ha molto senso che esiti nei passi
successivi. Capisco che c'è un costo, una spesa e che c'è
bisogno del sostegno finanziario di qualche finaziatore ma non può
assolutamente continuare a stare alla finestra".

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

EU Stories - La coesione innova l'Italia

Tutti
Iniziative
Social
Analisi
Video
Finanza sostenibile
BEI e E-Distribuzione: investimenti per la sostenibilità energetica
Professioni
Servono competenze adeguate per gestire al meglio i fondi europei
Master
Come formare nuove professionalità per governare e gestire al meglio i fondi europei?
Programmazione UE
Assunzioni per le politiche di coesione: prossimi passi e aspettative dal concorso nazionale. Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
innovazione sociale
Rigenerazione urbana: il quartiere diventa un hub dell’innovazione. La best practice di San Giovanni a Teduccio
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia
Finanza sostenibile
BEI e E-Distribuzione: investimenti per la sostenibilità energetica
Professioni
Servono competenze adeguate per gestire al meglio i fondi europei
Master
Come formare nuove professionalità per governare e gestire al meglio i fondi europei?
Programmazione UE
Assunzioni per le politiche di coesione: prossimi passi e aspettative dal concorso nazionale. Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
innovazione sociale
Rigenerazione urbana: il quartiere diventa un hub dell’innovazione. La best practice di San Giovanni a Teduccio
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia

Articoli correlati