L’offerta di Telefonica per la controllata brasiliana di Vivendi, Gvt, “è un atto ostile verso Telecom Italia da parte del suo maggior azionista per bloccare il merger Gvt-Tim Brasil”. Il presidente di Cassa depositi e Prestiti Franco Bassanini lo scrive su Twitter poco prima di incontrare il premier Matteo Renzi. Bassanini si interroga se questa mossa di Telefonica non rappresenti “un problema nazionale”.
Il nuovo scenario si apre con la mossa del gruppo spagnolo delle Tlc che ieri ha presentato un’offerta a Vivendi, la società francese attiva nel campo dei media e delle comunicazioni e guidata da Vincent Bollorè. L’offerta, vincolante, riguarda l’acquisto da parte di Telefonica e Telefonica Brasil della controllata di Vivendi Gvt in Brasile per un valore totale di 20,1 miliardi di reais (circa 6,7 miliardi di euro).
Secondo quanto reso noto dalla stessa Vivendi “l’offerta sarebbe pagabile in parte in contanti per circa il 60% della quantità, e parte (il 40%) in azioni di Vivo (12% della futura entità combinata). Se questa offerta sarà accettata, Vivendi avrebbe anche la possibilita’ di acquisire l’8,1% di Telecom Italia”. Il passaggio del pacchetto di azioni Telecom verrebbe effettuato dopo il closing dell’operazione per Gvt.
Vivendi sottolinea però che “nessuna delle sue controllate è in vendita. La strategia è quella di creare un gruppo industriale focalizzato sulla crescita organica delle sue attività e per sostenerli nel loro sviluppo. Tuttavia, il Consiglio di Sorveglianza di Vivendi valuterà l’offerta di Telefonica nella sua prossima riunione, nel migliore interesse dei suoi azionisti e dei dipendenti GVT, e scegliere l’azione da intraprendere di conseguenza”. La prima riunione del cda di Vivendi è prevista il 28 agosto per l’esame dei conti del primo semestre e l’offerta è valida fino al 3 settembre.