“Il ritardo dell’Italia sul fronte delle infrastrutture di rete è una grande opportunità. Abbiamo l’acqua alla gola, o cominciamo a far ripartire gli investimenti o siamo avviati al declino senza fine”. Lo ha detto oggi Franco Bassanini, presidente della Cassa Depositi e Prestiti (Cdp), al convegno “Going Local Italia 2013” organizzato dalla Commissione Europea, aggiungendo che l’uscita dell’Italia dalla procedura di infrazione dell’Ue “ci dà dei margini soltanto se riusciremo a far ripartire il Pil”.
In questo quadro, il tema degli investimenti in infrastrutture Tlc è “cruciale – aggiunge Bassanini – Si tratta di investimenti che si possono fare rapidamente e che in più sono anticiclici. Non prevedono grossi investimenti di finanza pubblica”.
L’Europa, in particolare tramite il commissario Barnier, può fare molto per contribuire allo sblocco degli investimenti. “L’Ue ha riconosciuto che bisogna creare un quadro regolamentare più favorevole agli investimenti di lungo periodo – dice Bassanini – ma si può fare di più. Sarebbe utile rivedere i tagli al budget riservati alla Europe Connecting Facility, ridotti ad un miliardo di euro”.
Il Governo italiano, dal canto suo, può dare un contributo concreto “approvando il regolamento scavi sulle mini trincee – dice Bassanini – rivedendo le disposizioni sul credito di imposta per investimenti infrastrutturali; poter avere crediti d’imposta su investimenti in Ngn sarebbe un bel risparmio. Potrebbe lanciare Project Bonds italiani, per rendere gli investimenti in Italia più attraenti”. Gli investimenti della Cdp, chiude Bassanini, hanno due vincoli: non possono essere a fondo perduto e, qualora riguardino le reti, devono garantire l’equivalence of input.