Il Consiglio dell'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni
ha dato il via libera al regolamento per la gara per i cinque
multiplex per la trasmissione in digitale terrestre. Il testo, che
ha ricevuto il parere favorevole della Commissione europea sulle
modifiche apportate a seguito del via libera all'ingresso di
Sky, sarà ora pubblicato in Gazzetta Ufficiale e trasmesso al
governo. Sarà il ministero dello Sviluppo economico a scendere in
campo con la nomina di una commissione ad hoc che avrà il compito
di attribuire i punteggi necessari all’ottenimento dei
multiplex.
Le regole per il beauty contest erano pronte da quando, a fine di
luglio, da Bruxelles è giunto l'invito ad ammettere Sky Italia
al contesto, sciogliendo l'emittente dagli impegni presi in
sede di Antitrust europeo all'epoca della fusione tra Stream e
Telepiù.
Nel settembre scorso l'Agcom ha inviato a Bruxelles la delibera
con la nuova procedura che teneva conto del contesto mutato. E'
dello scorso 17 novembre la lettera di risposta dei commissari Ue
alla Concorrenza Joaquim Almunia e all'Agenda digitale Neelie
Kroes in cui si prende atto senza ulteriori rilievi della delibera,
precisando che Bruxelles si riserva di valutare il rispetto dei
criteri di trasparenza e apertura nel disciplinare di gara che
sarà bandita dal Ministero dello Sviluppo economico.
All’ordine del giorno di Agcom, oltre al regolamento per il
beauty contest, anche quello per l’asta competitiva delle
frequenze a favore degli operatori mobili. Una gara da cui governo
spera di ricavare 2,4 miliardi, ma la cui strada appare fin da ora
piena di ostacoli. Secondo i tecnici del servizio Bilancio del
Senato “il rilevante lag temporale tra la materiale acquisizione
delle frequenze e l'esborso effettuato (15 mesi) potrebbe
costituire un deterrente rispetto alla decisione di prendere parte
alla gara". I tecnici ricordano che la misura inserita nel Ddl
di stabilità prevede che gli introiti dell'assegnazione
debbano essere versati allo Stato entro il 30 settembre 2011 mentre
la liberazione delle frequenze per la loro destinazione ai servizi
di comunicazione elettronica mobili è fissata al 31 dicembre 2012.
La misura dovrebbe assicurare entrate per 2,4 miliardi nel 2011.
Non solo: dato che le frequenze sono assegnate a un numero
rilevante di emittenti locali e alcune in maniera pluriennale,
potrebbero scattare procedure di contenzioso: anche questo potrebbe
"scoraggiare eventuali concorrenti o per lo meno rallentare la
procedura d'asta".
Ancora, sul tavolo Agcom di oggi l’avvio della consultazione
pubblica sul regolamento per il diritto d’autore su Internet e
quello riguardante le web tv e web radio.