I regolatori telecom di tutta l’Unione europea, riuniti nel Berec, si preparano a incontrarsi a Bruxelles domani 2 agosto per analizzare oltre mezzo milione di risposte ricevute dalla consultazione pubblica sulla net neutrality. Il compito sarà quanto mai gravoso considerando non solo la mole del materiale da vagliare ma anche che le aziende telecom proseguono la loro battaglia contro l’open Internet proposto dall’Ue e stanno spingendo, riporta il gruppo European Digital Rights (Edri), perché l’Ue elimini i paragrafi relativi alla libertà di espressione dalle regole sulla neutralità della rete.
Le telco replicano così anche alle proteste di diverse associazioni di giornalisti che hanno sottolineato come la violazione della net neutrality possa associarsi alle violazioni della libera espressione online e del pluralismo dei media, sostenendo la necessità di regole forti pro-neutralità (incluso il divieto dello zero-rating) per assicurare che tutti abbiano uguale opportunità di far sentire la propria voce online.
Il Berec dovrà lavorare a ritmi serrati: i regolatori delle comunicazioni elettroniche europee devono pubblicare le nuove norme sulla neutralità della rete entro il 30 agosto e, come sottolinea Thomas Lohninger, attivista della net neutrality di SavetheInternet.eu: “E’ una corsa contro il tempo, visto che il Berec dovrà tenere conto anche degli oltre 500.000 commenti ricevuti dalla consultazione pubblica”.
“L’alto numero di risposte, che non ha precedenti in altre consultazioni, dimostra l’interesse pubblico su linee guida chiare che proteggano la net neutrality. Tutti gli occhi sono puntati sul Berec e questa è forse la decisione più importante che abbia dovuto prendere finora”, afferma Estelle Massé, Senior Policy Analyst di Access Now, membro di SavetheInternet.eu.
“Il Berec ha subito molti attacchi sul suo ruolo e le sue competenze da parte dei grandi operatori telecom che cercano di creare nuovi monopoli di Internet“, aggiunge Joe McNamee, Executive Director di Edri. “Il compito dei regolatori oggi è quanto mai importante”.
Edri sottolinea che, oltre al sostegno pubblico, le ragioni della net neutrality hanno il supporto di esperti e professionisti: 120 imprenditori e investitori hanno firmato pochi giorni fa una lettera aperta a favore di regole forti, e pro-innovazione, a protezione di una rete neutrale. Anche la comunità scientifica si è unita al dibattito: 126 ricercatori accademici di tutto il mondo hanno scritto alle autorità europee per chiedere di proteggere la net neutrality; tra i paladini c’è Tim Berners-Lee, considerato l’inventore del World Wide Web, che ha pubblicato una nota congiunta con gli esperti di legge Barbara van Schewick (Università di Stanford) e Lawrence Lessig (Harvard) affermando che la net neutrality è “essenziale per preservare l’open Internet come motore di crescita economica e progresso sociale” e chiedendo ai regolatori di “non cedere alle tattiche manipolatrici degli operatori di telecomunicazione”.
Le telco da parte loro hanno lanciato quello che i paladini della net neutrality considerano un “attacco frontale” all’open Internet col loro “manifesto sul 5G” che chiede all’Ue di ammorbidire le misure sulla neutralità in cambio di maggiori investimenti in nuove reti 5G. Le associazioni di settore Etno e Gsma hanno risposto alla consultazione pubblica sulla neutralità della rete invocando addirittura una quasi completa cancellazione delle norme previste da Bruxelles, compresi i riferimenti alla libertà di espressione e al pluralismo dei media.