Gli operatori europei utilizzano tecniche di gestione del traffico che strozzano o addirittura bloccano l’accesso ad alcuni servizi online, in particolare P2P e VoIp. Lo rende noto il Berec (Body of European Regulators for Electronic Communications), l’organismo che raccoglie tutte le authority europee delle Comunicazioni di 27 stati Ue, in un report di prossima pubblicazione.
“Le pratiche più diffuse di traffic management riguardano strozzature e blocchi al traffico P2P su reti fisse e mobili, e il blocco del VoIp, in particolare su reti mobili, in seguito a specifici termini contrattuali – rende noto il Berec in un comunicato – Il blocco e lo strozzamento dei contenuti è implementato di norma sui network tramite tecniche di Dpi (deep packet inspection), ispezioni apprfondite dei pacchetti dati”.
Alcuni operatori si sono giustificati dicendo che cercano di allentare la congestione dei network tramite tecniche neutre sul fronte delle applicazioni, altri invece ammettono di utilizzare tecniche specifiche che hanno come target il blocco di tecnologie precise e tipologie di traffico ben definite.
“Il quadro che emerge mostra un ampio ventaglio di tecniche commerciali e pratiche tecnologiche usate dagli operatori europei nei diversi mercati”, aggiunge il Berec.
Alcuni gruppi attivi per la libertà della Rete, come ad esempio La Quadrature du Net, sostengono che si tratta di tecniche restrittive e intrusive.
“Queste conclusioni del Berec provano che gli operatori dell’Ue impongono delle restrizioni ingiustificate all’accesso a Internet su rete fissa e mobile, bloccando o strozzando servizi come il P2P o il VoIp”, ha detto il portavoce de La Quadrature Jérémie Zimmermann.
“La diffusione di queste pratiche mostra chiaramente che il laissez faire del commissario Ue Neelie Kroes in tema di Net Neutrality consente agli operatori di violare la libertà di comunicare e la privacy dei clienti – continua – serve una legge seria in Europa sulla net neutrality, in modo da assicurare che la libertà online, l’innovazione e la competizione nell’economia digitale siano protette”.