Fornire ai consumatori informazioni trasparenti sulla qualità e i
limiti del loro servizio Internet è “fondamentale” se si vuole
realizzare la net neutrality: a dirlo sono i regolatori del mercato
europeo delle telecomunicazioni riuniti nel Berec (Body of European
Regulators of Electronic Communications). L’associazione afferma
che i regolatori nazionali devono assicurarsi che gli Internet
service provider diano ai consumatori informazioni complete e
precise che permettano di prendere “decisioni informate” sui
servizi.
"Riteniamo che una politica di piena ed efficace trasparenza
debba soddisfare tutte le seguenti caratteristiche: accessibilità,
chiarezza, precisione, accuratezza, comparabilità”, si legge
nelle linee guida del Berec su net neutrality e transparenza.
"Gli utenti devono anche essere in grado di prendere decisioni
informate in qualunque momento del rapporto commerciale con
l’Isp, cioè sia prima che durante che dopo la firma del
contratto”.
Nell’Unione europea non esistono regole scritte sulla net
neutrality, ma recenti modifiche nella direttiva per le
comunicazioni elettroniche (Framework for Electronic Communications
Directive) danno alcune indicazioni ai regolatori nazionali per
promuovere il concetto. Agli Stati-membro si chiede infatti di
assicurarsi che i regolatori "prendano tutte le misure
ragionevoli” per "promuovere gli interessi dei cittadini
dell’Unione europea assicurando che gli utenti finali siano in
grado di accedere e distribuire informazioni o gestire applicazioni
e servizi come desiderano”.
Il Berec nota oggi che fornire informazioni trasparenti sui servizi
può aiutare a soddisfare tali requisiti. Secondo l’associazione,
gli Isp hanno la responsabilità diretta di fornire informazioni
sul tipo di servizi che offrono, ma spetta poi ai singoli
Paesi-membro decidere come usare altre misure “indirette” per
assicurare che i consumatori ottengano il massimo della trasparenza
nelle informazioni sui servizi. Con un atteggiamento, conclude il
Berec, che dovrà essere attivo ma anche “light-touch”, per
esempio lasciando che siano gli Isp a trovare soluzioni per
ottenere la trasparenza e intervenendo solo se questa trasparenza
non viene garantita.