I device indossabili attraggono fette sempre più larghe di consumatori: secondo l’ultimo studio di Berg Insight, le vendite di occhiali e orologi smart e di dispositivi per misurare le prestazioni sportive hanno toccato 8,3 milioni di unità in tutto il mondo nel 2012, con un considerevole balzo in avanti rispetto ai 3,1 milioni di device venduti nel 2011. Con un tasso di crescita annuale composito del 50,6%, le vendite totali di wearable devices – o piccoli terminali hitech indossabili –dovrebbero raggiungere quota 64 milioni nel 2017.
Oggi la maggior parte dei modelli distribuiti è rappresentata dagli apparecchi indossabili per il monitoraggio delle attività ricreative e sportive, ma nei prossimi anni si diffonderanno molto più capillarmente gli orologi smart che incorporeranno molte delle funzionalità dei fitness trackers e diventeranno il principale segmento del mercato “wearables” per volumi distribuiti.
“Un mix sensazionale di innovazioni si sta unendo – connettività mobile a basso consumo energetico, sensori, big data, servizi cloud, interfacce utente per la voce e mobile computing – aprendo le porte ai terminali tecnologici indossabili sempre connessi”, osserva Johan Svanberg, senior analyst di Berg Insight.
La prima generazione di prodotti esercita attrazione su segmenti di mercato specifici ed è destinata a utilizzi precisi, ma i miglioramenti nella progettazione, nella tecnologia e nella connettività allargheranno la aree di applicazione e diffonderanno l’adozione sul mercato.
All’inizio, il polso apparirà come la sede ideale per i device indossabili, come dimostrano già il successo dello smart watch Pebble e la popolarità dei bracciali che misurano l’attività sportiva come Nike Fuelband e Fitbit Flex. “Tuttavia i device attuali devono evolvere in qualcosa che va oltre il singolo scopo di monitorare le attività di fitness o mandare le notifiche dello smartphone per avere veramente successo”, sottolinea Svanberg.
Berg Insight prevede che la tecnologia dei wearables si sposterà dall’essere un semplice accessorio dello smartphone al trasformarsi in un device indipendente, quasi un mini-computer completo. Il fatto di essere a contatto col corpo dell’utente e in grado di captare dati li renderà qualcosa di più che degli smartphone in miniatura.
Google, Sony e Samsung hanno già lanciato prodotti “wearables” e altri colossi del calibro di Apple ed Lg entreranno presto sul mercato, osserva Berg Insight. Ma la diffusione di questi device solleva anche questioni di privacy: “Non è ancora chiaro quali debbano essere i confini da tracciare”, indica Svanberg, “ma come con la maggior parte delle nuove tecnologie, i singoli utenti e i fornitori di soluzioni sono chiamati a usare in modo responsabile le funzionalità della tecnologia indossabile”.