Gli operatori delle telecomunicazioni mobili guardano con sempre maggiore interesse al Wi-Fi e all’utilizzo dello spettro non licenziato. I punti di accesso Wi-Fi carrier-grade saliranno da 7 milioni (a fine 2012) a 15 milioni di unità nel 2018, con un tasso di crescita annuale composito (Cagr) del 13,5%, calcola Berg Insight.
Teoricamente tutti i nuovi smartphone hanno oggi la connettività Wi-Fi inclusa e la maggioranza dei possessori di smartphone già utilizza il Wi-Fi a casa e al lavoro. La base installata di cellulari abilitati alla connessione Wi-Fi crescerà da quasi 1,5 miliardi di unità a fine 2012 a oltre 4 miliardi nel 2018, stimano gli analisti.
I produttori di attrezzature di rete mobile e i carrier stanno rapidamente vincendo l’iniziale scetticismo verso il Wi-Fi perché la crescita esponenziale del traffico dei dati mobili esige investimenti in soluzioni che aumentino la capacità di rete. Per l’implementazione delle reti Wi-Fi diverse strategie sono possibili. Molti operatori mobili che possiedono una rete fissa offrono già da anni servizi di Wi-Fi gratuito agli utenti dei PC e cominciano oggi a includere l’accesso Wi-Fi anche per i loro abbonati su smartphone. Gli operatori che non hanno una propria infrastruttura Wi-Fi possono acquistare la capacità dagli esistenti operatori e aggregatori di rete Wi-Fi.
“La sfida per gli operatori è integrare il Wi-Fi con la rete mobile in modo tale da permettere il controllo sulla selezione della rete e il processo di connessione”, osserva André Malm, Senior Analyst, Berg Insight. L’esperto fa notare che attualmente la maggior parte delle reti Wi-Fi funziona indipendentemente dalle reti mobili. La selezione del network e il processo di autenticazione vengono avviati direttamente dall’utente o dal cellulare in base alle preferenze e alle credenziali preconfigurate.
Il passaggio automatico tra stazioni base e il roaming tra reti in diversi paesi, che sono centrali per i servizi di rete mobile, non si trovano di solito sulle reti Wi-Fi. Tuttavia, l’industria sta lavorando sulla prossima generazione del Wi-Fi, che permetterà l’integrazione tra carrier. Le recenti iniziative volte alla standardizzazione e certificazione includono ad esempio Hotspot 2.0 della Wi-Fi Alliance e il programma NGH (Wireless Broadband Alliance Next Generation Hotspot) concentrato sull’individuazione e selezione della rete Wi-Fi, autenticazione immediata e roaming.
“Queste evoluzioni permetteranno agli operatori mobili di controllare dove, quando e come il traffico dati viene smistato tra reti cellulari e reti Wi-Fi per fare un uso più efficiente delle risorse e migliorare la user experience per i loro abbonati”, conclude Malm.