“Telecom Italia prepara un nuovo piano che comporterà un maggiore taglio dei costi a inizio 2013”. Lo ha annunciato il presidente esecutivo Franco Bernabè, durante la conference call di presentazione dei dati finanziari.
“Nonostante la situazione macroeconomica, lavoreremo in seno alla nostra azienda con un piano di taglio dei costi più aggressivo – ha spiegato il presidente esecutivo – Marco Patuano e il suo team hanno già fatto cose stupende, ma si può fare ancora di più. Riusciremo a sviscerare un nuovo piano a inizio esercizio”. Il manager ha inoltre indicato che probabilmente la situazione macroeconomica peggiorerà nei prossimi mesi. Sono invece migliorate le condizioni dei mercati finanziari. “Questo ribalterà la situazione attuale nel settore del business – ha sottolineato Bernabè – dando più fiducia alla gente, a patto che i politici gestiscano la situazione al meglio al meglio”.
Pronta la replica dei sindacati. I tagli di costo “aggressivi” annunciati dai vertici di Telecom Italia “non possono pesare solo sul conto dei lavoratori”. Lo ha detto Salvo Ugliarolo, segretario nazionale della Uilcom Uil, commentando le ultime dichiarazioni di Bernabè sul prossimo piano industriale. “In dieci anni – aggiunge Ugliarolo – i dipendenti di Telecom sono passati da 120mila a 48mila”. Ora, suggerisce il sindacalista, è anche il momento di pensare “a una riduzione di compensi dei top manager”. Il sindacato “non si sottrarrà al confronto” sul nuovo piano ma bisogna ricordare che “il sindacato e, innanzitutto, i lavoratori, hanno già fatto molti sacrifici”.
Riguardo al taglio dei costi nel settore real estate, l’Ad di Telecom Italia, Marco Patuano, ha spiegato che “il real estate è un settore molto ampio e sara’ una delle forti mosse per il 2013. In termini generici ci sono pero’ processi piuttosto costosi e non necessariamente core, che possono essere analizzati e affrontati con un maggior livello di efficienza, senza impatto sul core business: tra questi vi è proprio il real estate. Nel nuovo piano vi daremo ulteriori indicazioni”. Per quanto riguarda i costi del personale, che rappresentano circa un terzo dei costi totali, Patuano ha detto che “il problema deve essere affrontato in modo conscio e attento” e che la società parlerà con i sindacati. “Il costo complessivo del personale – ha continuano l’Ad – deve essere oggetto di revisione, non solo per stipendi e salari ma tutto il costo. Ad esempio, siamo inefficienti per l’ubicazione geografica della forza lavoro”.
Patuano e Bernabè hanno inoltre annunciato che Telecom Italia conta di coprire il 40% della popolazione entro il 2014 con la nuova rete Lte.
Sull’ipotetico scorporo della rete di Telecom Italia, Franco Bernabè ha detto che che “nella prossima riunione del Cda di dicembre si deciderà probabilmente sui tempi”. Quello dello scorporo è un progetto che “si basa sui cambiamenti che intravediamo in ambiente normativo”. Bernabè ha dunque confermato la correlazione diretta con il cambio del quadro normativo che dovrebbe essere introdotto nella Ue e la conseguente possibilità di creare valore attraverso la separazione della rete.
Il presidente ha precisato che sulla rete “noi faremo solo quelle cose che aumenteranno il valore dell’azienda nella sua interezza. Noi non ci impegneremo in qualcosa che renderà più difficile la razionalizzazione dell’azienda, il suo funzionamento”. Parlando in linea teorica, ha detto Bernabè, “una separazione a livello aziendale fa sì che un’azienda sia più pulita, le persone lavorino meglio con benefici in termini di costi”.
Telecom Italia chiude i primi 9 mesi con un utile netto di 1.926 milioni di euro e ricavi per 22.061 milioni, in linea con i risultati del 2011. L’indebitamento finanziario netto rettificato è sceso a 29,485 miliardi, in diminuzione di 929 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2011. L’operatore conferma gli obiettivi per il 2012 con ricavi ed ebitda sostanzialmente stabili rispetto al 2011 e una posizione finanziaria netta rettificata a circa 27,5 miliardi di euro.
Telecom Italia vede nei primi 9 mesi dell’anno una “performance in lieve recupero” sul mercato domestico rispetto al 2011 anche se i ricavi continuano a ridursi (13.413 milioni e -4,7% a livello organico rispetto al -5,8% dei primi 9 mesi dell’anno scorso).“Questo – sottolinea il presidente esecutivo Franco Bernabé in una nota – nonostante uno scenario congiunturale in peggioramento e un contesto di mercato caratterizzato da forti dinamiche deflative e da inasprimenti delle politiche regolatorio”.
“L’esercizio 2012 è condizionato dall’aggravarsi della recessione che caratterizza l’economia italiana in questa fase e dal rallentamento dell’economia nei Paesi latinoamericani – prosegue Bernabè – Nonostante la complessa situazione generale, il Gruppo prosegue il percorso di sviluppo dei ricavi e di difesa della redditività, che si conferma solida e tra le migliori del comparto, grazie al continuo miglioramento dell’efficienza operativa, che consente di sostenere lo sviluppo delle reti di nuova generazione nelle quali il Gruppo è fortemente impegnato”.
“Il risultato della Business Unit Domestic nei primi nove mesi dell’anno è in lieve recupero rispetto ai livelli dello stesso periodo del 2011, grazie alle azioni intraprese per la difesa della base clienti e dell’Arpu, tra cui nuove politiche d’offerta e lo sviluppo di nuovi servizi – prosegue Bernabè – Questo nonostante uno scenario congiunturale in peggioramento e un contesto di mercato caratterizzato da forti dinamiche deflattive e da inasprimenti delle politiche regolatorie. Il terzo trimestre in particolare ha risentito, in aggiunta, dell’entrata in vigore del nuovo listino di terminazione mobile con una riduzione della tariffa del 53% e dell’introduzione di nuovi ‘tetti’ al roaming in Europa”.
I ricavi nei primi nove mesi del 2012 ammontano a 22.061 milioni di euro, in linea con le risultanze dei primi nove mesi del 2011 (22.059 milioni di euro). In termini di variazione organica i ricavi consolidati sono aumentati di 343 milioni di euro (+1,6%).
In dettaglio, la variazione organica dei ricavi è calcolata escludendo: l’effetto delle variazioni dei cambi (-324 milioni di euro), prevalentemente relativo alla Business Unit Brasile (-355 milioni di euro) e in maniera non significativa alla Business Unit Argentina (+13 milioni di euro) e ad altre società del Gruppo (+18 milioni di euro); l’effetto della variazione del perimetro di consolidamento (-8 milioni di euro, riferibile alla cessione di Loquendo (Business Unit Domestic) avvenuta il 30 settembre 2011; l’effetto di una riduzione di ricavi pari a 9 milioni di euro dovuta alla chiusura di controversie commerciali con altri operatori.
I ricavi consolidati del terzo trimestre 2012 sono pari a 7.268 milioni di euro ed evidenziano un decremento di 248 milioni di euro (-3,3%) rispetto al terzo trimestre 2011; in termini organici la riduzione è pari all’1,4%. La variazione sconta la contrazione subita dal comparto domestico (-7,9% in termini organici rispetto allo stesso periodo dell’esercizio precedente), solo in parte compensata dalla positiva performance delle Business Unit Brasile e Argentina, che realizzano nel terzo trimestre 2012 un incremento in termini organici rispettivamente dell’8,0% e del 18,2% rispetto al trimestre corrispondente del 2011.
L’Ebitda consolidato dei primi nove mesi del 2012 è pari a 8.860 milioni di euro e diminuisce, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, di 277 milioni di euro (-3,0%), con un’incidenza sui ricavi del 40,2% (41,4% nei primi nove mesi del 2011). In termini organici l’Ebitda si riduce del 2,1% e l’incidenza sui ricavi si riduce di 1,5 punti percentuali (40,4% nei primi nove mesi del 2012 a fronte del 41,9% nei primi nove mesi del 2011).
L’Ebitda consolidato del terzo trimestre 2012 è pari a 3.001 milioni di euro, in diminuzione di 180 milioni di euro (-5,7%). In termini organici la riduzione è pari al 4,1%, essenzialmente riferibile alla Business Unit Domestic. L’Ebitda margin reported si attesta al 41,3% (- 1,0 punti percentuali rispetto allo stesso periodo del 2011). In termini organici il margine si attesta al 41,7%, in diminuzione di 1,2 punti percentuali rispetto al 42,9% dello stesso periodo del 2011.
L’Ebit consolidato dei primi nove mesi del 2012 è pari a 4.900 milioni di euro (1.809 milioni di euro nei primi nove mesi del 2011 comprensivo della svalutazione dell’avviamento della Business Unit Domestic per 3.182 milioni di euro). La variazione organica dell’Ebit è negativa per 31 milioni di euro (-0,6%), con un’incidenza sui ricavi del 22,4% (22,9% nei primi nove mesi del 2011, -0,5 punti percentuali).
L’Ebit consolidato del terzo trimestre 2012 è pari a 1.695 milioni di euro, in calo di 177 milioni di euro rispetto al corrispondente periodo dell’esercizio precedente (-9,5%). In termini organici la riduzione è del 5,8%. L’Ebit margin reported è pari al 23,3%, in calo di 1,6 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. L’Ebit margin organico si attesta al 23,8%, in diminuzione di 1,1 punti percentuali rispetto a quello del terzo trimestre 2011.
L’utile del periodo attribuibile ai Soci della Controllante è pari a 1.926 milioni di euro (era negativo per 1.256 milioni euro nei primi nove mesi del 2011), sostanzialmente in linea con il risultato dello stesso periodo dell’esercizio precedente, al netto della già citata svalutazione per circa 3,2 miliardi di euro effettuata nei primi nove mesi del 2011.
L’utile del terzo trimestre 2012 attribuibile ai Soci della Controllante è di 681 milioni di euro, inferiore di 105 milioni di euro rispetto allo stesso periodo dell’esercizio precedente (-13,4%).
Gli investimenti industriali sono pari a 3.380 milioni di euro, in aumento di 190 milioni di euro (+6,0%) rispetto ai primi nove mesi del 2011.
La flessione di 22 milioni di euro, della Business Unit Domestic è attribuibile in particolare al minor fabbisogno per attività di delivery su nuovi impianti in relazione al rallentamento e contrazione delle dinamiche commerciali sugli accessi del Fisso.
La Business Unit Brasile registra un incremento di 159 milioni di euro (comprensivo di un effetto cambio negativo per 53 milioni di euro) per investimenti prevalentemente dedicati allo sviluppo dell’infrastruttura di rete.
La Business Unit Argentina evidenzia un incremento di 52 milioni di euro. Oltre all’aumento dei costi di acquisizione della clientela, gli investimenti sono stati prevalentemente indirizzati all’ampliamento e all’upgrade dei Servizi a banda larga al fine di migliorare la capacità trasmissiva ed aumentare la velocità d’accesso offerta ai clienti, al comparto fisso tradizionale per soddisfare la domanda e al Backhauling per sostenere lo sviluppo del mobile. Inoltre, Telecom Personal ha investito principalmente nell’aumento di capacità e nell’ampliamento della rete 3G per sostenere la crescita di Internet mobile.
Il flusso di cassa della gestione operativa è pari a 4.141 milioni di euro, in riduzione di 383 milioni di euro rispetto ai primi nove mesi del 2011. Tale risultato ha consentito di compensare ampiamente il fabbisogno derivante dal pagamento di dividendi, imposte e oneri finanziari per complessivi 3,3 miliardi di euro.
L’indebitamento finanziario netto rettificato è pari a 29.485 milioni di euro, con una riduzione di 929 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2011 (30.414 milioni di euro).
Nel terzo trimestre 2012 l’indebitamento finanziario netto rettificato è diminuito di 875 milioni di euro rispetto ai 30.360 milioni di euro al 30 giugno 2012: la generazione di cassa operativa ha infatti ampiamente assorbito il fabbisogno derivante dal versamento di imposte sul reddito per circa 560 milioni di euro.
L’indebitamento finanziario netto contabile è pari a 29.971 milioni di euro (30.819 milioni di euro al 31 dicembre 2011 e 30.785 milioni di euro al 30 giugno 2012).
Il personale del Gruppo è pari a 85.183 unità di cui 56.742 in Italia (84.154 unità al 31 dicembre 2011, di cui 56.878 in Italia).
Entrando nel dettaglio delle unit, i ricavi Domestic, pari a 13.413 milioni di euro (14.069 milioni di euro nei primi nove mesi del 2011), si riducono del 4,7% in termini reported e del 4,7% in termini organici.
“In uno scenario congiunturale in peggioramento e in un contesto di mercato caratterizzato da forti dinamiche di riduzione delle tariffe (sui servizi tradizionali) e competitive – spiega la nota di Telecom Italia – la riduzione dei ricavi, in particolare nel terzo trimestre, risente anche dell’entrata in vigore del nuovo listino di terminazione su rete mobile (Mtr) – che prevede una riduzione della tariffa del 53% (da 5,3 a 2,5 centesimi di euro) – nonché dell’introduzione a livello europeo di un tetto (cap) sul prezzo del traffico in roaming”
In questo contesto, la performance dei nove mesi, in termini di variazione organica rispetto all’esercizio precedente, è comunque in lieve recupero rispetto ai livelli rilevati al 30 settembre 2011 (-4,7% nei primi nove mesi del 2012 contro -5,8% osservato nei primi nove mesi del 2011); ciò grazie alle politiche di difesa del portafoglio clienti e dell’Arpu (ricavo medio per cliente) ed all’efficacia delle nuove politiche d’offerta, sia in termini di rallentamento della flessione dei prezzi, sia di sviluppo di nuovi servizi, in particolare su Broadband Fisso e Mobile Internet.
I ricavi Core Domestic sono pari a 12.701 milioni di euro e si riducono del 5,4% (13.420 milioni di euro nei primi nove mesi del 2011). La flessione in termini organici è del 5,2%.
L’Ebitda della Business Unit Domestic nei primi nove mesi del 2012 è pari a 6.696 milioni di euro e registra una riduzione di 257 milioni di euro rispetto al medesimo periodo del 2011 (-3,7%). L’incidenza sui ricavi è pari al 49,9%, in miglioramento di 0,5 punti percentuali rispetto al corrispondente periodo del 2011. Sul risultato incide la contrazione dei ricavi da servizi (-616 milioni di euro), solo in parte compensata dalla riduzione delle quote da riversare a favore degli altri operatori e dalle dinamiche di efficienza ottenute attraverso un selettivo controllo e contenimento dei costi operativi. L’Ebitda in termini organici è pari a 6.713 milioni di euro (-321 milioni di euro, -4,6% rispetto al corrispondente periodo del 2011), con un’incidenza sui ricavi pari al 50%, stabile rispetto allo stesso periodo del 2011.
L’Ebit della Business Unit Domestic nei primi nove mesi del 2012 è pari a 4.012 milioni di euro: nello stesso periodo dell’anno precedente era pari a 826 milioni di euro e comprendeva la svalutazione dell’avviamento della CGU Core Domestic per 3.182 milioni di euro; l’incidenza sui ricavi è del 29,9% (5,9% nei primi nove mesi del 2011).
Gli investimenti industriali nei primi nove mesi del 2012 sono pari a 1.982 milioni di euro, in riduzione di 22 milioni di euro rispetto allo stesso periodo del 2011.
I ricavi del gruppo Tim Brasil nei primi nove mesi del 2012 sono pari a 13.738 milioni di reais, superiori di 1.363 milioni di reais rispetto al corrispondente periodo del 2011 (+11,0%). I ricavi da servizi si attestano a 12.100 milioni di reais, in crescita rispetto agli 11.094 milioni di reais dello stesso periodo del 2011 (+9,1%). I ricavi da vendita di prodotti aumentano da 1.281 milioni di reais dei primi nove mesi del 2011 a 1.638 milioni di reais dello stesso periodo del 2012 (+27,9%).
L’Ebitda, pari a 3.586 milioni di reais, è superiore di 273 milioni di reais rispetto ai primi nove mesi del 2011 (+8,2%). L’Ebit è pari a 1.692 milioni di reais con un miglioramento di 125 milioni di reais rispetto ai primi nove mesi del 2011.
In Argentina i ricavi dei primi nove mesi del 2012 sono pari a 16.024 milioni di pesos con un incremento di 2.667 milioni di pesos (+20,0%) rispetto al corrispondente periodo del 2011 (13.357 milioni di pesos) grazie alla crescita delle basi clienti del Broadband Fisso e del Mobile, nonché dei relativi Arpu.
In Paraguay la base clienti di Núcleo presenta una crescita del 6% circa rispetto al 31 dicembre 2011, raggiungendo le 2.270 migliaia di linee, delle quali il 18% con contratto postpagato. L’Ebitda evidenzia una crescita di 351 milioni di pesos (+8,0%) rispetto ai primi nove mesi del 2011, raggiungendo i 4.714 milioni di pesos nei primi nove mesi del 2012.
In Olivetti i ricavi dei primi nove mesi del 2012 ammontano a 185 milioni di euro con una diminuzione di 41 milioni di euro rispetto allo stesso periodo del 2011. L’Ebitda è negativo per 58 milioni di euro e registra una diminuzione di 21 milioni di euro rispetto ai primi nove mesi del 2011 (-56,8%). La variazione organica dell’Ebitda è positiva per 9 milioni di euro (+24,3%), grazie sia alla miglior marginalità percentuale che alla riduzione dei costi per 11 milioni di euro (minori costi fissi e minor costo del lavoro).
Asati considera molto positivamente i risultati annunciati tenendo conto della crisi economica mondiale e del cambio negativo euro/reais. “E’ fondamentale ora la conferma dell’obbiettivo di riduzione del debito a 27.5 miliardi di euro a fine 2012 e di 25 nel 2013 che secondo il nostro parere sarà possibile se sarà valutato al più presto non oltre la fine dell’anno il tema dello scorporo della rete – sottolinea il presidente Franco Lombardi – Ci aspettiamo che, visti gli ottimi risultati, vengano confermati gli obbiettivi sul dividendo, uguale a quello del 2011 o addirittura superiore, e che vengano risolti senza conflittualita’ i temi riguardanti i nuovi accordi in corso di revisione circa il personale della società”.
Per quanto riguarda il tema dei processi penali in corso Asati “è certa che il Cda abbia deliberato di costituirsi parte civile contro Marco Tronchetti Provera nel processo di ricettazione (vicenda dello spionaggio Kroll) come Asati da oltre due anni aveva denunciato nel corso del dibattito Assembleare del 2011 e 2012″.
“Così come dopo la lettura delle motivazioni della Corte di Appello di Milano in data 6 novembre 2012, il Cda prenda immediatamente una decisione di procedere all’azione di responsabilità contro Marco Tronchetti Provera per la vicenda dei dossier illegali , che ha visto la security di TI nel periodo 2001-2006 commettere azioni scellerate che oltre ai danni economici gia’ accertati nei bilanci, ha prodotto immensi danni di immagine – conclude Lombardi – Ciò anche perché secondo pareri di illustri legali i termini di prescrizione per l’azione di responsabilità non sono affatto decorsi”.