“Se ci sono le condizioni di convergenza, da parte nostra c’è la massima disponibilità”. Il presidente esecutivo di Telecom Italia Franco Bernabè interviene sul tema delle nuove reti e in particolare sul progetto di Cdp, che nei giorni scorsi ha deliberato un aumento di capitale per 300 milioni (attraverso il Fondo strategico italiano) in F2i reti Tlc (di cui ha acquisito una quota del 46,2%) con l’obiettivo di portare avanti il progetto di cablaggio di 30 città italiane. “Abbiamo un rapporto aperto da tempo e, anche se non ci sono elementi di novità dal punto di vista operativo, c’è la disponibilità all’apertura di un dialogo. Sia Telecom sia la Cassa depositi e prestiti vogliono fare un’operazione di accelerazione infrastrutturale di questo Paese. Noi l’abbiamo fatta con il nostro piano, Cdp con il suo progetto. Se c’è disponibilità una formula la troveremo, deve essere nell’interesse di entrambi e rispondere a criteri di economicità”. Inoltre “Cdp come Telecom Italia ha vincoli di redditività”.
Riguardo al crollo del titolo in Borsa che ha toccato i livelli minimi dal 1997, ma che oggi sta registrando un andamento al rialzo, Bernabè sottolinea che “i mercati non vogliono incertezza e non vogliono si sprechino le risorse”. “La nostra storia degli ultimi anni – ha sottolineato – non è di sprecare le risorse o investire in progetti senza ritorni, ma di privilegiare la riduzione dell’indebitamento ma con attenzione agli investimenti e alle infrastrutture del Paese”. “Telecom Italia è una preda come tutto il mercato italiano, perché le capitalizzazioni in Borsa è a livelli ridicoli e con una disponibilità di risorse minimale si può acquisire il patrimonio industriale”. “Non è interesse del Paese fare i saldi sull’industria italiana”.
Riguardo ai rumors sulla possibile fusione Telecom Italia-Mediaset, Bernabè ha smentito la notizia: “Non c’è nessun rapporto con Mediaset”.