L'ASSEMBLEA

Bernabè: “Siamo entrati nella fase di rilancio”

Investimenti e crescita gli obiettivi del gruppo Telecom Italia annunciati durante l’Assemblea a Rozzano. Si continua a lavorare sul contenimento del debito: per quest’anno prevista un’ulteriore riduzione per quasi tre miliardi. Dal 2014 incremento del dividendo. Nessun coinvolgimento di Tim Brasil nella vicenda sulle sim false. TI Media, Patuano: “Aperti a tutte le opportunità di valorizzazione”

Pubblicato il 15 Mag 2012

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“Siamo entrati in nuova fase di rilancio all’insegna della ripresa degli investimenti e della crescita”. Lo ha detto il presidente esecutivo di Telecom Franco Bernabè in apertura dei lavori l’assemblea all’auditorium di Rozzano chiamata ad approvare il bilancio 2011 e nominare i due consiglieri Lucia Calvosa e Massimo Egidi, che sostituiscono in cda Ferdinando Beccalli Falco e Francesco Profumo. Presente in assemblea il 52,69% del capitale ordinario. Pressoché invariato l’azionariato del gruppo. Secondo quanto emerso dalla lettura del libro soci, gli azionisti con partecipazioni superiori al 2% sono: Telco al 22,387%, Findim (Fossati) al 4,986%, i fondi Blackrock al 2,85% e Alliancebernstein al 2,063%.

“Non viene meno l’impegno a lavorare per il contenimento del debito per il quale, solo per quest’anno, è prevista una riduzione di quasi 3 miliardi di euro”. Secondo Bernabè la crisi del debito “crea un contesto di elevata incertezza e instabilità e un’ulteriore e rapida riduzione dell’investimento assume un valore ancora più strategico e ci mette al riparo dalle conseguenze di eventuali attacchi speculativi di cui potrebbero essere oggetto le imprese caratterizzate da una elevata leva finanziaria”. Secondo Bernabè “Telecom Italia è la metafora dell’Italia e si impegnerà per consentire alla società di recuperare e sviluppare tutto il potenziale valore che ha”. “Telecom aveva un problema di debito: il rapporto tra debito e fatturato era simile a quello del Paese aveva un problema di efficienza simile a quello del Paese e anche governance”. Gli attuali manager di Telecom hanno però “lavorato molto perché la società potesse superare i problemi”. Bernabè ha aggiunto che “in una situazione così solo il tempo può curare gli eccessi. Veniamo da dieci anni di eccessi. Anni in cui la leva veniva considerata cosa positiva e importante. È stato proprio questo uno dei problemi che ha causato confusione nelle menti di tutti, anche dei principali esperti”. Sarà possibile uscire “da questa grave incertezza solo con un lavoro determinato, continuativo e forte”.

Crescita e austerità possono dunque convivere secondo il presidente esecutivo. Si prosegue sulla strada della cessione degli asset non strategici: “Con l’avvio del processo di dismissione di Telecom Italia Media, che comprende l’emittente La7 – ha puntualizzato Bernabè – il gruppo Telecom prosegue nel percorso di cessione delle attività non strategiche finalizzato a fornire un contributo agli investimenti del gruppo nelle aree di business di maggior interesse, quale lo sviluppo delle reti di nuova generazione in America Latina e in Italia”. Con quale formula avverrà la cessione di Ti Media non è ancora stato definito. “Siamo aperti a tutte le opportunità di valorizzazione – ha sottolineato l’Ad Marco Patuano – ed è interesse dell’azienda entrare in contatto con chiunque abbia dei progetti”.

Il rilancio della società passa attraverso un aumento degli investimenti. L’azienda si prepara inoltre a incrementare il dividendo per gli azionisti a partire dal 2014, una volta cioè raggiunti gli obiettivi di riduzione del debito. “Conseguiti gli obiettivi di riduzione del debito netto a 27,5 miliardi e 25 miliardi di euro, previsti rispettivamente per fine 2012 e per fine 2013, sarà possibile ipotizzare un incremento del livello di remunerazione degli azionisti”. “L’ammontare del dividendo proposto per il 2012, pari a 4,3 centesimi di euro per le azioni ordinarie e di 5,4 centesimi di euro per le azioni risparmio, rappresenta – ha puntualizzato Bernabè – una soglia minima sotto la quale non si scenderà nel prossimo triennio”.

Riguardo alla vicenda delle sim false Bernabè ha puntualizzato che il caso “non coinvolge la controllata Tim Brasil”. “Nei giorni scorsi in Tim Brasil si è conclusa una review, da cui non sono emersi rilievi significativi, ivi concluso con riferimento al processo di intestazione/cancellazione delle sim card prepagate”.

E in merito all’uscita di scena di Luca Luciani, l’ex Ad della controllata sud-americana ha ottenuto 4,4 milioni di euro per aver presentato le dimissioni in seguito all’inchiesta avviata nei suoi confronti dalla Procura di Milano (2,9 milioni di buona uscita più 1,5 milioni di euro previsti da un patto di non concorrenza estero all’intero Sud America). Di tratta di un compenso – ha puntualizzato Bernabè “allineato alla retribuzione del manager” e a sua volta in linea “con la prassi di mercato in Brasile per una società di quelle dimensioni e con quella performance nonché assolutamente in linea con le ordinarie previsioni del contratto collettivo dei dirigenti d’azienda ed è anzi frazionale rispetto a quello che avrebbe ricevuto in base al semplice contratto”. Riguardo alla successione di Luciano Bernabè ha detto: “Valuteremo tutte le possibili candidature, sia interne sia esterne per andare avanti sulla strada della crescita”.

Bernabè ha precisato che Telecom Italia “non ha assunto impegni di manleva o di indennizzo per eventuali azioni di responsabilita nei confronti di Luca Luciani”. “I principi etici a cui si deve ispirare chi opera in Telecom sono,un punto fermo imprescindibile, su cui non possiamo e non vogliamo scendere a compromessi. In questi anni siamo ripetutamente intervenuti per migliorare le procedure di controllo e per fornire le massime garanzie in termini di rispetto sia formale sia sostanziale delle stringenti norme etiche del gruppo”. Secondo Bernabè “il comportamento dei nostri manager deve essere corretto nella forma e nella sostanza, ma soprattutto non deve dare adito a dubbi o sospetti di alcun genere. Non possiamo permetterci che l’offerta di servizi possa subire riflessi negativi causati dal comportamento di singoli, qualsiasi posizione essi ricoprano”.

Sulla base delle valutazioni e elementi acquisiti frutto del lavoro di Deloitte, Telecom valuterà tutte le “iniziative opportune, ivi incluso esercizio di azione di risarcimento verso ex amministratori, nelle forme e nelle modalità disponibili”. “Anticipare in questa sede quali potrebbero essere quelle iniziative o quantificare presenti, possibili effetti economici correlati alle vicende riguardate sarebbe intempestivo”. Bernabè ha ricordato che le aree d’indagine identificate alla luce delle attività della Magistratura sono state Sparkle, Carte Prepagate con intestazione irregolare e Security. Bernabè ha precisato che Telecom Italia “il 24 novembre 2011, da notizie di stampa,è venuta a conoscenza per la prima volta della notizia dell’iscrizione dell’ex presidente di Telecom Italia Marco Tronchetti Provera nel registro degli indagati in relazione a indagini che avrebbero fatto riferimento all’acquisizione nel 2004 di dati sottratti a Kroll in Brasile e dei contratti con il consulente Naji Nahas”.

Telecom Italia proporrà alla prossima assemblea degli azionisti l’esercizio dell’azione sociale di responsabilità contro l’ex ad e vice presidente Carlo Buora, per le vicende relative al procedimento Security e l’ex amministratore delegato Riccardo Ruggiero per le indagini sulle sim false. Il cda di Telecom Italia del 9 maggio ha deciso di porre in essere nei confronti di Buora e Ruggiero atti interruttivi alla prescrizione, che scadrebbe il 3 dicembre 2012, propedeutici all’esercizio dell’azione sociale di responsabilità.

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