Tim si rilancerà grazie alla banda larga. Lo dice
l'amministratore delegato di Telecom, Franco Bernabè, in
un'intervista a la Repubblica. “Stiamo accelerando la posa
della fibra ottica sulla rete di Tim sostituendo la parte in rame e
rinnovando l’elettronica di tutte le stazioni radio che a fine
2011 arriveranno a 42 megabit”. Il progetto Dream è un
investimento “rilevante che Telecom fa in coabitazione con alcuni
produttori di apparati da Ericsson a Nokia Siemens fino a
Huawei”. Le due infrastrutture, fissa e mobile, non saranno
concorrenti “ma complementari”. A casa l’utente “potrà
scaricare i dati sul fisso attraverso il wi-fi che verrà ampliato
nelle sue funzioni e con il sistema innovativo delle
femtocelle”.
Per quanto riguarda le Ngn Bernabè ribadisce il piano del gruppo
che punta a portare l’ultrabroadband al 50% della popolazione
entro il 2018, “due anni prima delle richieste Ue”. La verità
– ha detto Bernabè – è che senza gli investimenti di Telecom non
ci sarebbe niente. Solo la tv in 3D richiederà un massiccio
assorbimento di banda larga, ma occorreranno anni per rinnovare
l’intero parco tv e sviluppare l’industria dei
contenuti”.
Bernabè parla anche dell'accordo su Telecom Argentina,
precisando che con l'operazione ''acquisiamo il
controllo operativo della società' a fronte di una call pagata
49 milioni. Ora abbiamo più opzioni a nostra disposizione: se in
futuro Telecom dovesse consolidare i conti dell'Argentina il
beneficio per la casa madre in termini di rapporto debito/Mol
sarebbe notevole, da 2,9-3 si scenderebbe a 2,6''.
L'ad di Telecom, definendo poi la possibilità di una fusione
con Telefonica ''in larga parte una boutade
giornalistica'', precisa che le sinergie proseguono.
Infine, secca la smentita di Bernabe' sulla possibilita' di
passare alla guida di Finmeccanica, precisando che
''nessuno me ne ha mai parlato''. Al contrario
“considererò finito il mio lavoro quando Telecom avrà le basi
per tornare a crescere e essere una grande azienda internazionale.
Consolidando l’Argentina il problema del debito si affievolisce e
si aprono spazi di manovra”. Alla domanda di un eventuale
interessamento per Wind se dovesse essere in vendita la risposta è
''no''.