Continua l’allarme del mercato su Telecom Italia dopo l’annucio del piano triennale. Dopo Moody’s che ha tagliato da Baa2 a Baa3 e l’allarme lanciato da Equita sulla possibilità che il taglio della cedola abbia conseguenze sulla svalutazione di Telco da 1,5 a 1,2 euro, tocca a Standard & Poor’s sotto osservazione con implicazioni negative, in vista di un possibile downgrade (BBB a lungo termine e A-2 a breve). E proprio questa agitazione sui mercati – secondo indiscrezioni riportate da Repubblica – avrebbe portato i soci di Telco a iptizzare una sostituzione di Franco Bernabè con il tandem di manager costituito da Lorenzo Pelliccioli e Paolo Bertoluzzo, amministratore delegato di Vodafone Italia. Bernabè sarebbe invece destinato a guidare Eni o Finmeccanica. La coppia Pelliccioli-Bertoluzzo sarebbe in grado di soddisfare l’accordo con Cdp sulla rete mentre il titolo verebbe rivitalizzato con operazioni di finanza straordinaria.
Tornando a S&P, l’agenzia parla di “creditwatch negativo”, dopo che la scorsa settimana il gruppo telefonico aveva annunciato i risultati preliminari 2012 e l’aggiornamento del piano triennale. S&P punta a chiudere l’esame nei prossimi tre mesi dopo incontri con il management di Telecom Italia. La messa sotto osservazione dei rating con implicazioni negative viene motivata con il fatto che la flessione dell’ebitda domestico nel 2013 potrebbe essere maggiore del calo previsto dall’agenzia a una sola cifra. Inoltre, dopo la decisione di dimezzare il monte dividendi, spiega S&P, Telecom Italia “avrà opzioni più limitate per accelerare la riduzione del debito, dopo questo secondo taglio della cedola”.
Gli incontri con il management di Telecom Italia, spiega S&P, “si focalizzeranno sulle prospettive operative, basate sulle previsioni contenute nel piano 2013-2015, e come queste prospettive potranno influenzare le nostre valutazioni del profilo di rischio del business del gruppo”. L’agenzia considererà anche i piani di deleveraging, in particolare su come Telecom intende raggiungere l’obiettivo di un rapporto debito/ebitda inferiore a 2 volte nel 2015 “e come queste prospettive potranno influenzare le nostre valutazioni sul profilo di rischio finanziario della società, a oggi significativo”. Il report parla di un possibile taglio di un “notch” del rating.
Oggi il consigliere delegato di Intesa Sanpaolo, Enrico Cucchiani, ha detto che Telco esaminerà “con serenità” l’impatto dovuto al dimezzamento del monte dividendi annunciato da Telecom Italia a partire dal pagamento della cedola relativa al 2012. “Vedremo quando ci sarà una posizione definitiva ed esamineremo tutto con serenità e fiducia”, ha indicato a margine della presentazione del censimento dei Luoghi del cuore del Fai.
Intanto Standard & Poor’s ha messo i rating di Telecom Italia (BBB a lungo termine e A-2 a breve) sotto osservazione con implicazioni negative, in vista di un possibile downgrade.
Nei giorni scosri dopo il taglio del rating da parte di Moody’s da Baa2 a Baa3 e l’allarme lanciato da Equita sulla possibilità che il taglio della cedola abbia conseguenze sulla svalutazione di Telco da 1,5 a 1,2 euro, il presidente esecutivo di Telecom Franco Bernabè aveva detto che i tagli “non incidono sulla solidità finanziaria” dell’operatore. “Il nostro margine di liquidità supera i 16 miliardi. Le capacità di rifinanziamento restano immutate”, aveva evidenziato.