Bertoluzzo: “Per lo sviluppo serve un progetto di sistema”

Dopo Bernabè (TI) è la volta dell’Ad di Vodafone Italia a intervenire nel nostro forum sull’Exit Strategy con l’Ict: “Deve essere assicurata la piena concorrenza – dice Bertoluzzo – e devono essere individuate le regole necessarie a indirizzare e sostenere gli investimenti”

Pubblicato il 29 Set 2009

Occorre una visione uniforme e industriale per lo sviluppo del
Paese. Le tlc restano il settore decisamente trainante in grado di
sostenere il Paese nel fare grandi progressi dal punto di vista
produttivo, ambientale, trainandone lo sviluppo economico e la
ricerca tecnologica. Tutto il settore delle tlc sta progredendo
molto rapidamente e lo sviluppo dei servizi richiede lungimiranza,
capacità e capitali.

Anche in una fase delicata come questa non abbiamo ridotto gli
investimenti in servizi, tecnologie e infrastrutture, formazione
e occupazione e non lo faremo il prossimo anno. Vodafone sta
realizzando la propria rete di nuova generazione che integra in
una unica piattaforma tecnologie radio e fisse, perché solo un
adeguato mix di tecnologie può rispondere in modo più
efficiente a tutte le esigenze di comunicazione. Il wireless e le
connessioni mobili rappresentano una soluzione concreta e
adeguata del digital divide. Dedichiamo larga parte degli
investimenti alla sua riduzione con azioni che vanno da progetti
ad hoc come ‘Un comune al mese’, allo sviluppo di Internet
‘superveloce’. Sono convinto che sia necessario per
l’Italia un progetto di sistema che impegni le Istituzioni e
tutti gli operatori nell’accelerare lo sviluppo delle reti di
nuova generazione in fibra e assicuri, anche in questo ambito, la
piena concorrenza e individui le regole necessarie ad indirizzare
e sostenere gli investimenti, correggendo l’anomalia di un
Paese che sulla banda larga è in ritardo e cresce troppo
lentamente.

Riveste poi un ruolo chiave la PA che talvolta rappresenta un
ostacolo alla diffusione delle tecnologie, come nel caso della
complessità che si riscontra nella realizzazione delle
infrastrutture sul territorio, mentre è il fronte sul quale il
Governo ed in particolare il ministro Brunetta stanno lavorando
per renderne più semplice e fruibile a tutti l’accesso.

La priorità è l’innovazione nella PA, come processo di
digitalizzazione dei servizi e come efficienza, trasparenza,
velocità di risposta e capacità di adeguamento agli stimoli ed
alle novità provenienti dalla società e dal mercato. Infine
occorre proseguire nel confronto delle best practice tra aziende
e PA per diffondere la cultura del servizio al cliente: solo
l’introduzione di parametri quantitativi e di verifiche
sull’efficienza, basate sulle richieste dei clienti/cittadini,
può innescare il circolo virtuoso dell’innovazione e del
miglioramento della qualità dei servizi.

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