Le prospettive sono confortanti, seppure i segnali di ripresa
siano timidi. Il nostro Pil ha ripreso lentamente a crescere,
segno che l’economia si rimette in movimento. Le analisi
sull’anno appena trascorso mostrano che il settore informatico
nello specifico ha sofferto, ma meno di altri, e molti analisti
prevedono per l’Europa un 2010 più stabile per l’Ict. Penso
sia ragionevole attendersi una ripresa selettiva degli
investimenti e alcune tecnologie potrebbero dimostrarsi la
scelta giusta per non fermarsi ed allo stesso tempo mantenere uno
stretto controllo sui costi. Abbiamo assistito ad una
ridefinizione totale degli scenari di business, al punto che si
è creata quella che McKinsey ha definito una nuova normalità,
con cui tutte le organizzazioni devono confrontarsi: quella di
un ambiente economico che non sarà mai più come prima,
caratterizzato da instabilità costante e denso di sfide.
La nuova normalità richiede di abbandonare una visione
centrata sulla riduzione dei costi a breve termine in favore di
azioni decise per mettersi in grado di rispondere con successo ai
cambiamenti nel lungo termine; è questo che le aziende devono
fare ed è questa la visione che anche la politica deve
promuovere attraverso i propri segnali e le proprie scelte nei
confronti del mondo imprenditoriale. Una di queste scelte
riguarda sicuramente gli investimenti sulla banda larga: è il
momento di agire per dotare il nostro Paese di una infrastruttura
all’avanguardia che permetta alle aziende di lavorare in modo
più produttivo.
La produttività, la capacità di innovare e di condurre il
business in modo sostenibile sono gli obiettivi di tutte le
aziende che vogliono rappresentare un modello vincente.
L’innovazione è il motore della crescita, ma ciò che mi preme
sottolineare è che non dobbiamo soltanto concentrarci
sull’innovazione di prodotto, ma anche e soprattutto su quella
di processo. Le organizzazioni italiane devono trasformare,
innovandoli, i loro processi produttivi e di business basandoli
su un utilizzo intensivo di tutte quelle tecnologie che abilitano
la collaborazione, la condivisione di informazioni, la
trasparenza, l’allineamento strategico di tutti i livelli
aziendali, l’incremento di produttività.
Le tecnologie Ict – e in particolare quelle per la collaborazione
tra le persone che si svolgerà sempre più utilizzando soluzioni
video che evitano viaggi inutili, cambiano il modo di lavorare e
migliorano la qualità della vita – possono essere l’elemento
abilitante della trasformazione ed è proprio per questo che il
Cio in azienda deve assumere un ruolo sempre più strategico. Si
tratta di un cambiamento culturale che auspico avvenga nel corso
del 2010: l’IT non può più essere considerato come un costo,
bensì come un investimento strategico, su cui basare
l’innovazione dei processi aziendali. Il Cio, insieme a tutti
coloro che partecipano alle scelte in ambito tecnologico, avrà
grande responsabilità e potenzialità per aiutare la propria
azienda ad affrontare con successo la ripresa.